Diario di un ex studente: la scuola non sarà mai vostra
Che i tempi fossero cambiati nel mondo della scuola, lo si è appreso da oltre un decennio. L’epoca in cui la lotta di classe (e le lotte in classe) tra studenti e professori erano il vivere quotidiano. Era l’epoca della I.T.C e G..
Solo a pronunciare il nome dell’Istituto tecnico bisognava essere esperti nell’articolazione del vocalizzo. Noi studenti però un’idea l’avevamo ben chiara: la scuola poteva essere migliorata. Con passione e impegno eravamo riusciti a imprimere quella marcia mancante ai dirigenti di allora. Volevamo crescere.
I nostri mezzi, e parliamo degli anni 93/94, erano talmente limitati da doverci ingegnare per strappare una promessa al Provveditorato degli Studi dell’Aquila. Quando non riuscivamo a raggiungere l’obiettivo si partiva con scioperi, autogestioni e in casi più estremi “occupazioni”. La lotta più “cruenta” si consumò perchè reclamavamo l’utilizzo della sede di Ragioneria e il collaudo della nuova palestra di legno. Proprio quella che oggi gli studenti utilizzano durante le ore di educazione fisica.
Per obbligare gli enti preposti a terminare l’iter burocratico, ormai impantanato da 3 anni, noi rappresentanti d’Istituto, sequestrammo la struttura con l’ausilio di catene ed i bloccaruote dei motorini. Organizzammo una vera e propria sommossa studentesca. Non dimenticherò mai il ceffone bonario dal Maresciallo Galeone. Ma alla fine della lotta riuscimmo a farci consegnare la palestra. Era il nostro ultimo anno scolastico. Quanta gioia nei nostri occhi.
E sebbene ci si scontrasse sistematicamente con il Vice Preside Sansonetti, allora figura apicale del ‘geometri’, le discussioni continuavamo a tavola, durante la “cenetta alla casetta” di D’Angelo, tra studenti e docenti. Assolvevamo con coscienza, entusiasmo e spirito collaborativo il ruolo che ci era stato affidato dai nostri compagni di scuola.
E’ per questo che auguro agli studenti contemporanei di continuare ad essere liberi, come lo eravamo noi, affrontando autonomamente il lungo sentiero della vita, dopo aver maturato esperienze e combattuto battaglie, senza condizionamenti. Allora sì, che anche voi potrete andare alle vostre cenette a testa alta con i vostri docenti.
Michele Di Franco
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