Emergenza Ospedale, ‘Progetto Comune’: “Scendiamo in piazza con tutti i cittadini dell’Alto Sangro”
Siamo alle solite. Con provvedimento non annunciato e, d’altra parte, immediatamente esecutivo, viene sospesa l’attività chirurgica dell’unità operativa di ortopedia, tramumatologia, chirurgia generale. Un ulteriore atto messo in essere da dirigenti che non fanno il bene di alcun territorio, nemmeno il proprio.
Da tempo si soffre, a Castel di Sangro: un pronto soccorso che chiede un riconoscimento ufficiale affinché diventi vero e proprio presidio del servizio di emergenza-urgenza; la carenza di cardiologi con il conseguente servizio ridotto; la trasversalizzazione di dipartimenti con Sulmona che, anziché implementazione della rete, è stata intesa come: un presidio ospedaliero (quello di Castel di Sangro) a servizio del Presidio di Sulmona, secondo le necessità di quest’ultimo. La carenza di anestesisti, nonostante un concorso già avviato, ha determinato la ridotta attività chirurgica a Castel di Sangro. I medici disponibili, per questo ed altri reparti, devono prestare il loro operato a Sulmona, salvo incentivi.
Purtroppo non è chiaro ai dirigenti medici che tutto ciò contrasta con lo spirito del DM 70/2015 che la Regione ha inteso applicare, come si legge nel Piano Sanitario Regionale e per il quale, con una riorganizzazione aziendale adeguata e precisa che chiediamo con forza e determinazione, dovranno essere attribuiti a Castel di Sangro quei servizi previsti dal Piano. L’unico vero ospedale di montagna non può essere depauperato di quelle attività che lo caratterizzano e cioè gli interventi di emergenza ed urgenza. Purtroppo a Sulmona non è chiaro che, impoverendo Castel di Sangro non si guadagna nulla…Avezzano, L’Aquila e Pescara-Chieti sono, così, ancora più vicini… se si impoverisce Castel di Sangro si impoverirà anche Sulmona. Inoltre, operazioni come quella odierna vanno a minare i Livelli Essenziali di Assistenza, prefigurando perfino l’interruzione di pubblico servizio.
La mobilità attiva proveniente dal vicino Molise verso l’Altro Sangro, fa comprendere la necessità che questo ospedale mantenga ed anzi rafforzi i propri servizi, anche per il flusso turistico che ospita e che deve essere tutelato. Il presidio ospedaliero di Castel di Sangro è il presidio di tutto l’Altro Sangro: i comuni del territorio hanno contribuito alla sua ristrutturazione, costata 11.000.000 di euro. Questo è un ospedale fatto dal territorio: un territorio che non resterà certo a guardare questo scempio.
A tal proposito, il gruppo consiliare di “Progetto Comune”, in accordo con l’omonima Associazione, sta organizzando una manifestazione pubblica cui chiamerà tutti i cittadini dell’Alto Sangro: quei cittadini ormai stanchi di vedere lesi i propri diritti e vilipesa quella dignità di uomini cui non intendono rinunciare.
Il gruppo consiliare “Progetto Comune”
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