Emergenza sanità, Dell’Erede: giù le mani dall’ospedale di Castel di Sangro
Sull’emergenza del presidio ospedaliero, già annunciata da TeleAesse, interviene con una nota inviata alla nostra redazione, la consigliera comunale di “Progetto Comune”, Raffaella Dell’Erede (foto):”La situazione del presidio ospedaliero di Castel di Sangro continua a destare preoccupazione presso la cittadinanza. Il recente provvedimento che voleva la soppressione, seppur temporanea, della seconda pronta disponibilità integrativa della guardia medica chirurgica, non è affatto scongiurato. La proposta, che parte dal direttore dell’Unità Operativa, con l’assenso del direttore di dipartimento e viene infine sottoposta al direttore sanitario aziendale, non è stata, di fatto attuata ma nei prossimi giorni continuerà la valutazione da parte della direzione sanitaria aziendale che ne considererà l’applicabilità. Per dovere di chiarezza, bisogna dire che tale guardia medica non ha nulla a che vedere con la guardia medica dell’assistenza domiciliare, supportata, anzi, in questo periodo, grazie all’apporto della guardia medica turistica. Si tratta, invece, di un servizio di emergenza chirurgica che non può essere espletato in casi di urgenza se non è presente un secondo medico, quello da sopprimere, appunto, e che richiederebbe lo spostamento del paziente presso il nosocomio di Sulmona.
Non si può entrare nel merito della logica aziendale; quello che appare evidente, però, è la progressiva spoliazione di servizi dell’Ospedale sangrino che, negli ultimi anni, ha visto una forte riduzione delle attività da espletare (si pensi alla ginecologia, al punto nascita, alla cardiologia, che rivendichiamo con forza per un servizio h24!) e una progressiva riduzione dei posti letto che oggi sono il 30% rispetto a quelli di dieci anni fa.
Sostanzialmente, pare che Castel di Sangro stia diventando il bacino che permette all’Ospedale di Sulmona di sopravvivere. Secondo il recente decreto Lorenzin (dm 70/2015), il nostro ha i numeri per configurarsi come “Presidio ospedaliero in zona particolarmente disagiata”. Tale configurazione permetterebbe di salvaguardare e implementare il servizio del Pronto Soccorso, attivare le attività legate all’Emergenza e Urgenza, con la predisposizione di un protocollo che disciplini i trasporti dal Presidio Ospedaliero di zona particolarmente disagiata al più vicino centro Spoke o Hub.
I Livelli Essenziali di Assistenza di recente elaborazione salvaguardano i piccoli ospedali situati in zone territorialmente disagiate, asserendo che essi debbano mantenere le discipline ed i servizi di base (pronto soccorso, medicina, chirurgia, ortopedia e traumatologia, anestesia, cardiologia, laboratorio analisi, radiodiagnostica), privilegiando e potenziando l’assetto in termini di risposta all’emergenza/urgenza.
Castel di Sangro e il suo Ospedale hanno già dato ed è questo l’unico vero Ospedale di montagna della Regione. Bisogna, quindi, rivendicarne con forza la specificità e l’indipendenza ed evitare che funga da fonte di approvvigionamento per il vicino nosocomio di Sulmona che dovrà cercare altre modalità per mantenere le sue funzioni”.
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.