La vicenda legata al deflusso idrico rilasciato dalla diga di Barrea, destinato a garantire vitalità per le specie ittiche, ha trovato una possibile soluzione con la società Enel Green Power, sulla base della fase di monitoraggio eseguita in loco, grazie all’intervento del Sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso.

La controversia è scaturita dall’insufficiente portata d’acqua tale da danneggiare la vitalità all’ecosistema, “assunta a base del rilievo riscontrato in loco, coincidente con quello convenzionale, al quale il gestore si è attenuto”, afferma il Sindaco Caruso.

I preannunciati riflessi registrati in alveo fluviale con la moria delle trote – scrive Caruso al Ministero dell’Ambiente, alla Procura della Repubblica, alla Prefettura dell’Aquila, alla Regione Abruzzo e al Comando Stazione Carabinieri Forestale di Castel di Sangro –  rappresentano la diretta conseguenza di una errata definizione del DMV (deflusso minimo vitale) da parte dell’autorità concedente, che a rigore avrebbe dovuto apportare una implementazione del medesimo flusso all’atto della segnalazione. Del tutto evidente che in assegna di riscontro da parte delle autorità regionali, la controversia si è sviluppata tra l’amministrazione civica ed il gestore, il quale ha poi offerto una disponibilità al dialogo costruttivo sfociato in una ragionevole soluzione. In ragione delle mutate condizioni si è convenuta una soluzione prospettata da Enel Green Power Spa, concernente un incremento di portata, che sarà definita intorno ai due metri cubi al secondo e ciò in deroga a quanto stabilito nel disciplinare regionale, che raggiunga una portata idonea a garantire le condizione di vivibilità della fauna e della flora fluviale”.

Di conseguenza, il Comune ha manifestato la disponibilità a definire la soluzione della vicenda mediante un accordo con il gestore della diga, a patto che contempli il coinvolgimento dell’Associazione Pescasportivi Sangro.