Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, Castel di Sangro si tinge di Blu
Il 2 aprile è la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo (WAAD, World Autism Awareness Day). La ricorrenza è stata istituita nel 2007 dall’assemblea generale dell’ONU per richiamare l’attenzione di tutti sui diritti delle persone nello spettro autistico.
Per l’occasione la redazione di TeleAesse, sensibile e vicina a questa iniziativa, ha scelto d’intervistare la Dottoressa Monica Le Donne (Psicologa esperta dell’infanzia e dell’adolescenza) che ha accettato di riceverci presso il suo studio medico.
Abbiamo intavolato un dialogo ricco, dettagliato che ci ha portato a sciogliere quelli che sono i nodi di un disturbo tutt’altro che raro. Di seguito ci sono le domande a cui la Dott.ssa Le Donne ha risposto con estrema chiarezza e con un monito contro l’indifferenza.
Che cos’è l’Autismo?
«È un disturbo che riguarda il neurosviluppo, o meglio per esattezza parliamo di disturbi dello spettro autistico per indicarne la grande varietà: da una presenza di disabilità cognitive a capacità cognitive superiori alla media.»
Qual è la causa? Possono contribuire fattori come quelli ambientali o genetici?
«L’eziologia dell’autismo è complessa e sono diverse le teorie che si sono occupate di capire, spiegarne l’origine. Attualmente si ritiene che l’interazione tra geni e fattori ambientali sia un fattore in grado di favorirne lo sviluppo, tuttavia i dati attualmente disponibili non sono stati chiaramente identificati e si continua con le ricerche tra le diverse teorie tra cui la teoria della mente, del deficit della coerenza centrale, o della difficoltà delle funzioni esecutive.»
Quali sono i principali sintomi? Variano da soggetto a soggetto?
«Parliamo di disturbi dello spettro autistico proprio perché c’è una grande varietà ma ci sono anche dei sintomi che si accomunano: per esempio troviamo deficit persistenti della comunicazione e dell’interazione sociale, deficit della reciprocità socioemotiva, deficit di comportamenti comunicativi, deficit dello sviluppo della comprensione-gestione delle relazioni, pattern di comportamento, interessi e attività ristretti e ripetitivi, movimenti stereotipati ripetitivi, iper o ipo-reattività a stimoli sensoriali.»
A che età si manifesta?
«La diagnosi non avviene prima dei 3/4 anni di età. L’autismo si può notare anche nel primo periodo di vita, già dai 18 mesi ma più sono piccoli e più è difficile da parte del genitore prenderne coscienza, perché i sintomi presenti nel periodo precoce dello sviluppo non possono manifestarsi pienamente prima dei vari contatti sociali.
Solo con la crescita del bambino è più facile cominciare ad acquistarne consapevolezza, proprio attraverso i primi scambi sociali. È molto importante accorgersi di alcuni segnali il prima possibile: ricorrere subito all’ausilio di uno specialista significa avere una diagnosi precoce che sarà utile poi nell’evolversi della riabilitazione di supporto.»
Un genitore come fa a capire se il proprio figlio può esserne affetto?
«Di segnali ce ne sono diversi, si consiglia di rivolgersi ad uno specialista anche quando si ha un minimo dubbio. Non ci deve essere alcun tabù perché informarsi significa prevenire, in modo che si possa effettuare perlomeno uno screening.
Io personalmente, in quanto volontaria dell’associazione, ho uno sportello informativo gratuito. Purtroppo in zona manca un centro vero e proprio ma se qualcuno ha dei dubbi deve rivolgersi a qualsiasi specialista. Qualsiasi dubbio è meglio toglierlo in tempo!»
Che funzione ha lo psicologo? Come si effettua la diagnosi del disturbo?
«Lo psicologo diventa fondamentale soprattutto per capire se ci sono dei segnali cioè diventa una figura guida per comprendere meglio.
Generalmente però una diagnosi più approfondita viene effettuata in centri specifici dove c’è un’équipe medica di psicologi, psichiatri dello sviluppo infantile. Lo psicologo è quella figura che individua i campanelli d’allarme per poi indirizzare il paziente verso la terapia e il centro specifico a cui fare riferimento.
Una volta ottenuta la diagnosi, lo psicologo sarà sempre presente per occuparsi della psicoriabilitazione, di percorsi di supporto per questi bambini e per le famiglie.»
Che cosa è possibile fare da parte della comunità e della scuola?
«Prima di tutto informazione ma un’informazione attiva cioè che sia coinvolgente: partecipare, essere presenti significa comprendere il problema e toccare con sensibilità il mondo dell’autismo.
L’informazione può essere pubblicizzata attraverso diversi canali come gli sportelli, centri di aggregazione e le scuole ma l’obiettivo è parlarne di più con tutti i bambini e con tutti gli adulti attraverso progetti, attività, ecc.
Questi bambini speciali, che hanno difficoltà, vanno supportati con qualsiasi tipo di situazione che possa coinvolgerli.»
Ci sono associazioni attive e a sostegno delle famiglie?
«Sì ci sono. Io sono una volontaria dell’Associazione Autismo Abruzzo Onlus, un’organizzazione competente e concreta che funge da supporto alle famiglie; l’iscrizione è gratuita e si può accedere al sito facilmente (autismoabruzzo.it/) oppure io stessa sono disponibile a fare da tramite per chi ne ha bisogno.
L’associazione è disponibile a seguire diverse, dispone anche di un avvocato che segue gratuitamente le famiglie con situazioni difficili. Il presidente è Dario Verzulli verso cui nutro una grande stima.»
Oggi 2 aprile è una giornata molto importante per tutti i bambini perché si festeggia il Libro per l’infanzia e per ragazzi. Esistono attività e laboratori di lettura per i bambini autistici o con bisogni speciali?
«Sì, ci sono attività ricreative di ogni tipo che sono fonte di stimolo per questi bambini. Sono utili perché favoriscono e creano situazioni di inclusione sociale. Anche per quanto riguarda i libri, esistono libri specifici per ogni tipo di situazione quindi sarebbe utile orientare la scelta in base alla gravità del tipo di disturbo.»
La lettura di una favola o di una rivista illustrata risulta utile alla crescita cognitiva? Può essere un momento piacevole, rilassante per il bambino autistico?
«Certo, c’è sempre da valutare poi chiaramente il tipo di forma di autismo e di creatività ovvero di come rispondono poi i bambini. Quindi in linea generale si.»
La Dott.ssa Le Donne ricorda a tutti di visitare la Mostra Virtuale presentata sulla pagina Facebook della Pinacoteca Patiniana di Castel di Sangro. Si tratta di un album in cui sono presenti i disegni realizzati dai bambini sul tema dell’autismo.
La Mostra ha l’obiettivo di trasmettere un messaggio di solidarietà alla tematica in oggetto. Noi di TeleAesse invece vi informiamo che l’Amministrazione Comunale di Castel di Sangro ha scelto di celebrare questa giornata partecipando all’iniziativa Light it up Blue!
Le città d’Italia che hanno aderito a questo evento illumineranno di blu (colore dell’autismo) i più importanti monumenti. Per i cittadini di Castel di Sangro sarà illuminato il Palazzo del Municipio.
Mariangela Amadio
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