IL PUNTO DI VISTA – Ospedale di Castel di Sangro: pronti a coinvolgere i cittadini
E’ evidente come la politica a Castel di Sangro sordisca effetti sorprendenti. Un anno fa – durante la pre-campagna elettorale – TeleAesse era considerata una redazione affidabile, attenta, pluralista e soprattutto indispensabile. Bravissimi, a dire poco.
Dopo il verdetto delle urne, però, cari lettori – secondo le stesse persone – siamo diventati produttori di “un’informazione approssimativa e poco trasparente”, così sosteneva – in video – un pluriperdente a cadenza ventennale. Accusati – udite udite – di non pubblicare “note stampa” del gruppo di opposizione. Gravissimo, non vi pare?
TeleAesse stava a Caruso come Fede a Berlusconi. Solo recentemente, ad onor del vero, il mea culpa e l’ammissione di alcuni esponenti di Progetto Comune: “E’ vero, eravate stati esclusi dalla nostra mailing list”. Ma non finisce qui. L’astio da parte di un cittadino continua sul social con offese alla nostra onorabilità, rimbalzate nelle chat private di centinaia di utenti. Del caso se ne occuperanno gli organi competenti.
Ciò premesso, per annunciarvi un altro articolo su TeleAesse di Raffaella Dell’Erede, agguerritissima consigliera comunale del gruppo di Minoranza “Progetto Comune” che – caso singolare – è redattrice dell’organo d’informazione riservato ai 1848 cittadini di Castel di Sangro. Per noi non è un problema.
Questo è il suo articolo.
La questione dell’Ospedale deve riguardare tutti, al di là delle appartenenze politiche. Gli avvenimenti degli ultimi giorni circa l’ambulatorio di ginecologia del nostro Presidio ospedaliero hanno destabilizzato l’opinione pubblica, alla quale ci rivolgiamo.
L’ambulatorio, allo stato attuale, NON ha subito interruzioni della sua attività. Mercoledi 9 marzo l’ambulatorio è stato aperto regolarmente. In data 12 marzo 2016 è uscita su “Il Centro” una nota della dirigente, dottoressa Colizza di Sulmona che conferma quanto affermiamo e cioè come l’iter amministrativo del provvedimento si sia fermato e dunque non è possibile fare “marcia indietro”, come afferma il sindaco Caruso, semplicemente perché il procedimento non è stato completato.
La vicenda: è stata proposta dal primario facente funzioni (del reparto di Sulmona), con nota del 4 marzo 2016 in attesa di riscontro, una temporanea chiusura dell’ambulatorio di ostetricia e ginecologia dell’ Ospedale di Castel di Sangro per favorire le necessità contingenti dell’Ospedale di Sulmona. Tale istanza, al suo nascere, è stata con forza contrastata da cittadini, operatori del settore ed esponenti politici locali (noi in prima linea) per evitare un impoverimento nei servizi che non è più accettabile per il nostro nosocomio.
Ai cittadini e da cittadini vogliamo dire che abbiamo preso in carico la situazione sanitaria dell’Alto Sangro fin dal primo consiglio comunale di insediamento nel giugno scorso, quando abbiamo chiesto la creazione di una commissione apposita, essendo peraltro scaduta la relativa consulta. Non abbiamo ancora ricevuto risposta, nonostante le continue sollecitazioni.
Su nostra richiesta per affrontare la questione della sanità, è stato indetto e si è poi svolto il consiglio comunale del 16 dicembre. Nessuno, se non noi, ha mai preso l’iniziativa per affrontare in sede di consiglio comunale tale argomento. Purtroppo, aggiungiamo. In quella sede, così come nel consiglio precedente, abbiamo delineato la configurazione possibile per il nostro Presidio secondo il decreto 70/2015 (Lorenzin) e cioè “Presidio ospedaliero in zona disagiata”, agli Atti del Consiglio medesimo. E’ importante rivendicare servizi possibili e attuabili: è inopportuno avanzare in Regione richieste che sappiamo difficilmente accettabili e che metterebbero in serio pericolo servizi indispensabili, dai quali si distoglierebbe, in tal modo, l’attenzione con conseguente grave danno. Sarebbe necessario avere un cardiologo h24, un reparto di ortopedia che fosse messo in grado di operare al meglio; un pronto soccorso completo e inserito in una efficiente rete di emergenza-urgenza.
In un futuro molto vicino ci ripromettiamo di coinvolgere su queste tematiche i cittadini di buona volontà, operatori del settore sanitario e politici locali per tenere viva e vigile l’attenzione su un tema ampio e specifico allo stesso tempo, da troppo tempo rimasto appannaggio di pochi.
Riteniamo che la politica abbia un senso solo se fatta dai cittadini e per i cittadini che devono essere coinvolti tramite una corretta informazione. La strumentalizzazione avviene quando ci si autoelogia, mettendo da parte il bene comune. Ribadiamo la nostra disponibilità a lavorare, come già stiamo facendo e con molta serietà, per rivendicare autonomia e specificità del nostro Presidio ospedaliero, l’unico Ospedale di montagna della Regione e auspichiamo, così come annunciato dal sindaco Caruso, un incontro con il neo direttore della Asl 1, Rinaldo Tordera. Un incontro pubblico: perché la salute è un bene primario; di tutti.
Raffaella Dell’Erede
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