La Transumanza di Erminio Nardone incanta Castel di Sangro, sosta notturna al Museo Aufidenate

Castel di Sangro (AQ) – La magia della transumanza ha fatto nuovamente tappa a Castel di Sangro, affascinando residenti e visitatori. L’allevatore Erminio Nardone ha guidato la sua mandria di equidi in un viaggio che, partito da Latina, ha attraversato paesaggi suggestivi per raggiungere le pendici di Monte Secine ad Ateleta.
La transumanza, pratica antica e carica di tradizione, è un rituale che Erminio Nardone onora con dedizione, continuando una tradizione tramandata dai suoi avi. Questo percorso migratorio non è solo una necessità agricola, ma un evento culturale che permette ai possenti quadrupedi di nutrirsi dell’erba fresca degli alpeggi montani.
La curiosità e l’interesse per questa pratica non hanno mancato di coinvolgere l’amica Bice Buzzelli, che ha colto l’occasione per immortalare il gruppo durante la sosta serale presso il Museo Aufidenate di Castel di Sangro. Qui, tra risate e racconti, la comitiva ha trovato riposo prima di ripartire verso il confine ateletese.
Il viaggio, durato circa sei giorni, ha visto una cinquantina di capi di equidi attraversare diversi scenari naturali, fermandosi presso il convento della Maddalena, un luogo storico che in passato ospitava la più grande fiera di animali della regione. Questa tappa ha riportato alla memoria di molti i giorni lontani in cui il convento era un centro pulsante di commercio e scambio.
Erminio, con il suono del suo organetto, ha conquistato nel tempo la simpatia, l’amicizia e il rispetto della comunità di Ateleta. La sua personalità eclettica e la sua innata simpatia rendono ogni edizione della transumanza un evento atteso e partecipato. La sua dedizione alla pratica transumante non è solo un tributo ai duri giorni immersi nella natura, ma anche un legame vivo e vibrante con la cultura e le tradizioni del territorio.
La transumanza di Erminio Nardone non perde mai il suo fascino, rievocando un passato fatto di sacrifici e bellezza naturale, e continua a essere un momento di grande importanza per la comunità, capace di unire generazioni diverse nel rispetto e nella celebrazione della vita rurale.
Michele Di Franco
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.