Le ceneri di Juan Carrito a Castel di Sangro potrebbero riposare nel “Cimitero degli affetti”
Polemiche sui social, rivendicazioni campanilistiche della prima ora e violenza verbale mai vista finora. Quello a cui abbiamo assistito dalla morte di Juan Carrito ha davvero dell’incredibile.
Luogo prediletto dei “leoni da tastiera” è stato senza dubbio Facebook, per tanti ex utenti ribattezzato “Fecciabook”, a causa della persistente presenza di migliaia di Haters pronti a vomitare le proprie frustrazioni attraverso post e messaggi “gratuiti” sui social network.
A farne le spese, sommerso letteralmente da commenti vomitevoli, è stato principalmente il giovane alla guida della vettura che ha investito accidentalmente Juan Carrito. Scosso e provato da questa situazione, il giovane ha pubblicato sui social, tramite il profilo del padre, a protezione della sua dignità, le sue “memorie difensive” (come se avesse colpa) per poi avviare decine di querele verso gli aggressori del web mediante il proprio legale.
Successivamente, disposta la cremazione della carcassa dell’orso, le polemiche si sono inasprite quando il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ha deciso di affidare le ceneri di Juan Carrito al sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso. Il primo cittadino, dopo la morte del plantigrado, chiese la possibilità di custodire la carcassa di Carrito per salvaguardare la memoria del giovane orso dell’Alto Sangro.
Apriti cielo! Fiumi di commenti, soggetti improbabili pronti ad ergersi a difensori della moralità, proprio come degli ex caporali attempati promossi generali ancora desiderosi di difendere la propria patria da nemici immaginari. Custodi della sacra abruzzesità della quale conoscono solo la sacralità de li rustell. Insomma un tutti contro tutto. E fortuna che uno slogan durante la pandemia Covid recitava “ne usciremo migliori”.
Ma torniamo alle famose ceneri di Juan Carrito. La popolazione altosangrina, e non solo, si interroga da tanti giorni per cercare di capire come il sindaco Caruso voglia utilizzare le ceneri di Juan. In tutti questi anni abbiamo potuto constatare quanto sia abile e lungimirante il sindaco Caruso nell’immaginare nuovi scenari sociali.
Quale idea migliore se non quella di realizzare un “Cimitero degli affetti” a Castel di Sangro, nel quale lo spirito giocoso e amichevole di Juan Carrito possa proteggere le anime dei nostri amici a quattro zampe? Può sembrare un progetto di poco conto, ma non bisogna sottovalutare l’importanza che assume un “animale da compagnia” nella vita delle persone.
Un rapporto tra uomo e animale che si consolida con il passare del tempo specialmente in delicate situazioni sociali, soprattutto in quelle condizioni che sottopongono la vita di tante persone ad uno stato di isolamento o solitudine.
Con la realizzazione di un cimitero degli affetti si offrirà un luogo apposito per accogliere le spoglie degli animali da compagnia, e consentire a tutti i familiari dei piccoli amici di vivere il distacco in modo più naturale. Un luogo di pace dove trascorrere i meravigliosi ricordi di giorni felici, assicurando la continuità del rapporto affettivo tra i genitori e i loro affetti deceduti.
Che sia questa la scelta del primo cittadino Angelo Caruso? Se cosi fosse, complimenti per la sensibilità.
Michele di Franco
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