Ospedale Castel di Sangro, chiude temporaneamente chirurgia ma si lavora per aprire il punto raccolta del sangue
Appare irrimediabilmente compromessa la situazione dell’Unità Operativa di Chirurgia dell’ospedale di Castel di Sangro. Non si può dire formalmente che è chiusa, perchè all’interno sono presenti alcuni infermieri. Ma non ci sono i medici chirurghi e non si riescono a coprire le turnazioni. Per tenerlo in vita i volenterosi operatori sanitari, hanno preso in affidamento un paziente dall’U.O. di Medicina, che a breve sarà dimesso.
Bocche rigorosamente cucite all’interno della struttura. Musi lunghi fra gli addetti ai lavori che esprimono preoccupazione e scoramento per l’epilogo di una situazione ampiamente annunciata.
Non si eseguono più operazioni di nessun tipo: facili o difficili che siano. Solo gli eroici specialisti dell’Unità Ortopedica: i Dott. Vittorio e Luciano Frate e la Dott.ssa Colagrande riescono ancora ad eseguire gli interventi con i “ferri”. Ma anche qui i dubbi sulla lunga vita del reparto “appare incerta“, riferiscono voci spaventate di corridoio.
L’Asl 1 non naviga in buone acque. I debiti pregressi, accumulati ai tempi delle “vacche grasse”, impediscono alla direzione generale di “comandare” personale sanitario a Castel di Sangro. Esercizio che fino a poco tempo fa si attuava, attingendo dagli ospedali di L’Aquila, Avezzano e Sulmona. Costi eccessivamente onerosi, oggi, per le casse dell’azienda.
Situazione completamente diversa per la Medicina. Qui quotidianemente si raggiungono risultati sorprendenti, in termini numerici e qualitativi, considerando la realtà altosangrina. Fra pochi giorni un medico dell’unità andrà in supporto – una volta a settimana – ai colleghi dell’ospedale San Francesco Caracciolo di Agnone.
Dunque una situazione drammatica a pochi giorni dalle festività natalizie. Emergenza che potrebbe compromettere seriamente i flussi turistici. Con un Pronto Soccorso che continua ad andare avanti “stoicamente”. Situazioni note a tutti, dette e ridette anche in occasione dell’ultima assemblea pubblica dedicata alle problematiche della sanità in Alto Sangro.
E così prendendo spunto dai cugini molisani (che proprio ieri – circa 500 – hanno manifestato davanti a Palazzo Chigi contro i gravi tagli alle funzioni vitali dei nosocomi regionali) anche a Castello si alza il vento della protesta. Lunedì prossimo, alle 11, studenti e cittadini animeranno un corteo per sollevare l’attenzione della politica. Clima funereo negli ambienti del centrodestra locale: Marsilio cosa sta facendo?
Anche stavolta – ma non ci sono conferme ufficiali – pare che dal “palazzo” sia partita l’ennesima diffida indirizzata al direttore generale dell’Asl 1. Film già visti, destinati ad essere proiettati all’infinito, che non emozionano più neanche i supertifosi dell’establishment castellano.
Unica nota positiva registrata oggi: la presenza di una commissione impegnata a valutare l’idoneità di alcuni locali della struttura ospedaliera, da regolarizzare per l’apertura del punto di raccolta del sangue.
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