Ospedale Castel di Sangro, futuro preoccupante e assenza di medici. Dell’Erede: “Rivendichiamo il diritto alla salute”
E la neve è arrivata. Amata…odiata…ma è arrivata. Gioia per l’economia locale ma anche causa di difficoltà nel quotidiano. Meglio stare attenti e, soprattutto, meglio non cadere.
La preoccupazione non ci sarebbe se avessimo una struttura ospedaliera in piena funzionalità, garantita da un sistema di turnazioni atto a mantenere un servizio adeguato. Purtroppo viviamo in continua emergenza. Attualmente, chirurgia è il reparto in ulteriore sofferenza, dal momento che la presenza di un solo medico non può garantire l’espletamento dell’attività. Per questo motivo, sono stati chiamati dei chirurghi che ricevono un compenso perché garantiscano i turni fino all08 gennaio. Poi…non si sa.
C’è poi, l’incredibile questione di medici assegnati a Castel di Sangro che riescono a non venire e ad operare in altro presidio. Noi ce li abbiamo i medici, assegnati ma non presenti! Ortopedia, fiore all’occhiello, soffre di una attività chirurgica sostanzialmente estremamente ridotta.
Il laboratorio analisi, invece, cui era stata assicurata piena funzionalità durante il periodo natalizio, ha visto l’attivazione delle macchinette Poct che sarebbero utili se fossero di ausilio ma che diventano di fatto prioritarie rispetto all’utilizzo degli avanzati apparecchi di cui il laboratorio analisi dispone. Ciò è stato determinato dall’ultima direttiva emanata il giorno prima del periodo previsto per il pieno servizio del laboratorio, proprio il periodo natalizio, di massimo afflusso.
Per non parlare della medicina territoriale. Il pensionamento di due pediatri di base del nostro ambito distrettuale porta ad una effettiva riduzione del servizio, tanto che le famiglie della Valle Subequana si sono mosse tramite legale per il ripristino del servizio medesimo.
Da tempo ci occupiamo delle questioni legate alla sanità del territorio con spirito critico ma anche propositivo. In questo senso, il reperimento dei medici diviene fondamentale e per la medicina territoriale si potrebbe aumentare il numero delle convenzioni, alcune delle quali già in atto.
Per l’ospedale, la soluzione ci sarebbe se si volesse attuarla ed è la “caratterizzazione”, la “tipizzazione” del nostro ospedale: puntare sulla traumatologia/ortopedia e sulla medicina dello sport; si tratta di quelle specialità attinenti al nostro territorio e al nostro target economico. E’ una soluzione pensata, studiata, in linea con le norme e frutto del confronto con gli operatori e con i medici che hanno fatto la storia, in bene, della nostra struttura.
Creando e potenziando quei reparti, gli altri esistenti, intorno, radiologia, pronto soccorso, laboratorio analisi e tutti gli altri, non potrebbero che essere rafforzati. Se questo è il territorio che brilla in Abruzzo per il Pil, così dicono, devono corrispondere dei servizi adeguati. E il diritto alla salute è il primo diritto a dover essere garantito da un adeguato servizio.
Raffaella Dell’Erede
Consigliere Comunale ‘Progetto Comune’
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