S.O.S Ospedale. Ecco la denuncia per scongiurare la chiusura delle sale operatorie
Sull’ospedale di Castel di Sangro sono stati spesi, nell’ultimo quinquennio, oltre 6 milioni di euro: un laboratorio analisi ed un pronto soccorso nuovi di zecca, pavimenti colorati, porte ad apertura automatica e persino un ingresso diretto alla mega rotonda appena aperta al traffico. Insomma, un lavoro di immagine, un look moderno e rinnovato, seppure in un cantiere aperto da anni che crea disagi per i continui spostamenti di pazienti e chiusure di reparti.
Lo sanno bene i malati e gli infortunati, insieme ai loro familiari, che dal pronto soccorso dell’ospedale sangrino vengono smistati o dirottati altrove. Lo hanno vissuto e lo vivono sulla pelle donne in gravidanza, costrette a rivolgersi ai reparti fuori regione. I dati sulla mobilità passiva parlano chiaro.
Il colore di una mattonella non rimpiazza un servizio chiuso, né una porta automatica dà conforto quando il bisogno di cure viene dirottato a più di 50 km. Il territorio, nel senso più ampio del termine (altosangro, altomolise, basso chietino), ha perso tanto, troppo, in questi anni.
Cosa hanno fatto tutti gli amministratori del comprensorio per garantire un’assistenza di qualità ed una gestione appropriata delle risorse umane e strumentali?
Non lo sappiamo, ma i risultati sono sotto gli occhi di tutti: un pauroso calo dei volumi di attività ospedaliera, ormai ai minimi dei valori soglia, con il conseguente e progressivo svuotamento dei reparti che hanno innescato un meccanismo di scivolata verso il basso della struttura sanitaria. La posizione strategica di confine regionale, poteva ambire a ben altri obiettivi e non alla riduzione da 146 posti letto, previsti dal piano sanitario, ai 42 attuali.
Sui social network, alla recente notizia della chiusura delle sale operatorie, gli utenti sangrini e non solo, hanno espresso sdegno e commenti certamente non favorevoli, per dirla in modo garbato. Ora, si tenta l’ultima carta. Una carta importante che deve essere giocata entro martedì prossimo e che potrebbe rimettere in discussione la chiusura delle sale operatorie.
Il timore dei cittadini è reale: e se da questa chiusura provvisoria ne possa scaturire una definitiva, visto il trend economico della sanità italiana? La gente “sfortunata” che vive da queste parti non parla di fantascienza perchè è stata abituata a convivere con queste logiche: la chiusura della ferrovia Sulmona – Carpinone ne è un esempio.
Di seguito, ecco, l‘esposto-denuncia che in queste ore sta circolando a Castel di Sangro e che deve essere assolutamente firmato entro martedì 23 settembre. TeleAesse appoggia la causa, originata dai cittadini, sostenendo mediaticamente la battaglia che non ha appartenenze politiche: la salute è di tutti. Chi vorrà esprimere la propria opinione, anonima o firmata, potrà scriverci. Daremo voce alle vostre opinioni, come sempre: direttore@teleaesse.it
I moduli sono reperibili presso i bar, le farmacie e le edicole di Castel di Sangro. Per gli abitanti degli altri paesi del comprensorio, l’allegato potrà essere scaricato da qui e distribuito ovunque. A firme raccolte, i moduli potranno essere consegnati presso la Farmacia Rossi a Castel di Sangro.
Allegato
AL SINDACO DI CASTEL DI SANGRO
AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONE ABRUZZO
AL PROCURATORE DEL TRIBUNALE DI SULMONA
I SOTTOSCRITTI CITTADINI DI CASTEL DI SANGRO NEL DENUNCIARE L’INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO DERIVANTE DALLA CHIUSURA DELLE DUE SALE OPERATORIE DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI CASTEL DI SANGRO, SEGNALANO ALLE AUTORITÀ IN INDIRIZZO LA SITUAZIONE DI GRAVE ALLARME E PERICOLO PER LA SALUTE CHE TALE PROVVEDIMENTO DETERMINA PER I RESIDENTI ED I TURISTI DELLA ZONA.
QUESTA DECISIONE, PRESA IN TOTALE DISPREGIO DEL DIRITTO ALLA SALUTE DEI CITTADINI, SI MANIFESTA COME UN GRAVE ABUSO, L’ANTIGIURIDICITÀ DEL QUALE, DETERMINERÀ RESPONSABILITÀ IN OGNI SEDE PER EVENTUALI DANNI A PERSONA CHE DOVESSERO VERIFICARSI.
SI INVITA PERTANTO IL SINDACO DI CASTEL DI SANGRO, IN QUALITÀ DI AUTORITÀ SANITARIA LOCALE, A PROMULGARE APPOSITA ORDINANZA URGENTE PER EVITARE L’INTERRUZIONE DI PUBBLICO SERVIZIO, CONCORDANDO CON LA DIREZIONE SANITARIA E LA DITTA INCARICATA DEI LAVORI, UNA DIVERSA MODALITÀ DI REALIZZAZIONE DEGLI STESSI.
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE ABRUZZO SI CHIEDE DI VOLER ADOTTARE TUTTE LE MISURE NECESSARIE AD EVITARE CHE TALE PROVVEDIMENTO DIVENTI ESECUTIVO, METTENDO A DISPOSIZIONE EVENTUALI RISORSE NECESSARIE ALLA SOLUZIONE DEL PROBLEMA SEGNALATO.
SI TRASMETTE AL PROCURATORE CAPO DEL TRIBUNALE DI SULMONA PER L’ACCERTAMENTO DELLE RESPONSABILITÀ.
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