‘Soave Clorofilla’, i versi di Cesira Donatelli dedicati ai soci del Circolo Occhio Magico
In questi giorni in cui il coronavirus ha ridotto la libertà degli individui, costringendoli in casa per mesi, la fotografia e la poesia, come tantissime altre forme d’arte hanno trovato una forma di connubio.
Ogni sera il Circolo Occhio Magico, insieme di fotografi professionisti e non, appartenenti al comprensorio dell’Alto Sangro, da sempre conosciuti e apprezzati per l’amore per la fotografia e per il messaggio che le affidano, hanno inteso condividere sui social centinaia di loro scatti. Tale gesto, destinato a portare sorrisi, a destare stupore e ad alleviare questo isolamento, ha incontrato sin da subito il plauso della scrittrice e poetessa Cesira Donatelli.
“Ho atteso, ogni sera con entusiasmo la pubblicazione delle foto. A colori, in bianco e nero, ironiche, serie, paesaggistiche o dedite a particolari, tutte parlanti dei nostri luoghi, delle nostre usanze e ammirevolmente raffiguranti la nostra gente – scrive Donatelli – ed ho avvertito la necessità profonda di testimoniare ai fautori di tanto bello la mia stima, l’ho fatto dedicandogli dei versi“.
Si intitola Soave Clorofilla, la lirica dedicata ai componenti del Circolo Occhio Magico. La scrittrice ha voluto, con questo titolo, evocare la sensazione di benessere, di ossigeno e di vita che le foto le hanno trasmesso. La fotografia e la maestria della mano che conduce allo scatto sono state decantate con amore e devozione nello scorre dei versi.
Il presidente del Circolo, Arduino Capanna, ha espresso parole di apprezzamento sui versi della poetessa di Ateleta. “La nostra iniziativa è nata quasi per gioco, allo scopo di riempire queste lunghe giornate e cercare di dar loro un senso. Il solo pensare che tutto questo abbia generato ispirazione e sia stato tradotto in versi, è cosa che ci onora e commuove. Grazie Cesira, per averci emozionato con le tue parole, che danzano rapide sfiorando con “decisa delicatezza” tutti i principi e i fondamenti della Fotografia. Ogni verso riesce a far balenare (non solo agli amanti della fotografia) un’immagine, un ricordo, un pezzo di storia o di vita. Come per magia, si rinnova ancora una volta un sentimento di complicità tra due Arti a volte sminuite, che da sempre dialogano perfettamente tra loro.Emozionante scoprire come le distanze abbiano generato nuovi modi di testimoniarsi affetto e vicinanza, ognuno a suo modo, utilizzando i propri mezzi e le proprie attitudini ha creato del bello, ha fatto arte, nel caso specifico sono state messe in relazione due entità differenti al fine di dargli una comune voce, volta a diffondere un messaggio di condivisione e di appartenenza. Tutto sarà ancora più bello, ci si è scoperti artigiani di una comune bottega, questo il pensiero che accomuna i fotografi e la scrittrice“.
Soave Clorofilla
Testamento al futuro venir, bibbia dell’odierno nutrir.
Greca, ellenica, danzante dea rupestre, di graffiti alla vita,
scultrice nella luce del sol, nel sacrato che attende il cinguettio del tempo,
m’appar la verbosa arte Vostra.
Ampolla d’idea ineugual,
che narra dissono mondo,
a eterno render il cangiar degli attimi,
fluttuante il monte, immobil il mar
ventoso il solar, luna soffiante,
differenti paramenti venite a donar
all’osservatore d’ogni tara, d’ogni evo.
A dar gaio al mondo fanciullo, a dar percezione
alla di mezzo età, a dar sussidio
ai ricordi del maturo.
Barocca di luce, vocalica di attimi,
badessa di gradazioni, maliarda di sogni,
genitrice di minuzia, la sorgiva a cui sfamate la sete nostra,
che pecca, erra, goliardica allo stupore, risoluta a indagar gli angoli
per esimia mano vostra.
Il cor vi attende, l’iride si lustra, ossequio vi dono, per pareggiar al vostro dono.
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