Sos fiume Sangro, rischio prosciugamento: Caruso scrive alla Procura
Enel green power spa, ente gestore della diga di Barrea, rischia una condanna, qualora non venga ripristinato immediatamente il normale flusso d’acqua sul fiume Sangro. Ad annunciarlo è il Sindaco di Castel di Sangro Angelo Caruso, che ha fatto pervenire al produttore di energia elettrica una diffida – indirizzata anche alla Procura della Repubblica di Sulmona – in cui emergono i gravi problemi “che la drastica riduzione della portata di acqua, determina altresì la perdita di quasi tutto il novellame di trote fario reimmesse nel fiume, in quanto facile preda di rapaci, aironi, con conseguenti effetti irrimediabili sulla fauna vegetale presente, che costituisce un indispensabile fattore per lo sviluppo della popolazione ittica e degli equilibri di tutto l’ecosistema fluviale”.
Grazie alla puntuale segnalazione del direttivo dell’Associazione Pescasportivi Sangro, i quali hanno denunciato le persistenti anomalie idriche/idrauliche e l’eccessivo mutamento della portata dell’acqua versata nell’alveo del fiume, lasciato sistematicamente in secca o con notevoli sbalzi di portata nel tratto a valle della diga di Barrea, soprattutto nei giorni festivi e prefestivi, si spera di salvare il salvabile. Ciò che sorprende – ma neanche più di tanto – è che nessuna delle innumerevoli “anime verdi” o dei sodalizi presenti in Alto Sangro, abbiano fatto sentire la loro voce in questa circostanza. Dove saranno finiti?
“La legge n. 183/1989 che sancisce il concetto di utilizzazione razionale del patrimonio idrico, di tutela e risanamento ambientale dello stesso, come anche la legge n. 36/1994 (L. Galli), aveva assunto la garanzia della vita negli alvei e gli equilibri degli ecosistemi, interessati, imponendo il deflusso minimo vitale in alveo”, scrive Caruso a Enel Green Power e per conoscenza al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Abruzzo e alla Prefettura dell’Aquila.
“Visto l’art. 3 del D.Lgs. 267/2000 che consente al Comune la cura degli interessi e della tutela del patrimonio naturale – argomenta, legge alla mano, Caruso – ivi compreso la salvaguardia degli ambienti e degli ecosistemi naturali, mediante una adeguata azione informata ai principi della precauzione, dell’azione preventiva, della correzione, in via prioritaria alla fonte, dei danni causati all’ambiente, che, ai sensi dell’articolo 174, comma 2, del Trattato delle unioni europee, regolano la politica della comunità in materia ambientale (art. 3 ter del D.Lgs. 152/2006). Avverte che in difetto, di quanto esposto, si procederà ad adire le vie legali per l’ottenimento degli obiettivi anzidetti, nonché per il risarcimento danni”.
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.