Transiberiana d’Italia a Castel di Sangro, viaggiare ci fa sognare
“E poi, il treno, nel viaggiare, sempre ci fa sognare” (Antonio Machado). Un’emozione che possiamo continuare a vivere grazie alla Transiberiana d’Italia, treno storico che prende il nome dalla ferrovia che collega Mosca, con le regioni centrali della Siberia e quelle dell’estremo oriente russo.
Dal 2014 la Fondazione FS italiane e le associazioni “Le Rotaie” e “Pallenium Tourism” si pongono come obiettivo la preservazione e valorizzazione del patrimonio tecnico e storico del gruppo Ferrovie dello Stato attraverso investimenti su diverse tratte, dismesse al traffico regolare ma utili al turismo lento, attraverso l’organizzazione di viaggi turistici con vetuste locomotive che trainano carrozze “Centoporte” utilizzate tra la fine degli anni ’20 e gli anni ’80 che permettono ai viaggiatori di godere il panorama che offrono i paesaggi incastonati tra il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e il Parco nazionale della Majella.
Attraverso l’apertura dei finestrini è possibile respirare anche un po’ di aria fresca di montagna, una azione impraticabile sui treni moderni.
Domenica 27 settembre, per la sesta volta dal post lockdown il treno storico giungerà nella stazione di Castel di Sangro, città che ha visto un numero di presenze turistiche superiore a quelle dello scorso anno nonostante l’inevitabile assenza di stranieri che avrebbero incrementato ancora di più le presenze nel capoluogo altosangrino anche grazie ai sempre più consolidati rapporti con il Canada, la cui presenza è rinviata al prossimo anno.
Ben 2500 i viaggiatori che hanno deciso di scegliere un “turismo lento e di prossimita” trend di questa estate 2020, ossia un turismo particolarmente attento alla mobilità e all’esperienza “slow” ma non inteso con la scelta del viaggiatore di non allontanarsi troppo per poter vivere emozioni a pochi passi da casa, questo lo confermano i dati. Nelle quattro date di agosto, tutte con partenza da Sulmona, si è osservato innanzitutto una percentuale considerevole di viaggiatori provenienti dalle regioni settentrionali, in grande aumento rispetto al passato, avendo rappresentato nel mese scorso più di un terzo del totale: sono stati ben il 39% contro il 21% dell’agosto 2019.
Turisti che una volta giunti in città dopo essersi ristorati presso le tavole calde, vengono guidati nel centro storico di Castel di Sangro, che annovera e sorprende i viaggiatori con le sue svariate bellezze architettoniche e strutture museali.
I visitatori rimangono ammaliati dalle tele del Vaccaro, del De Mura, del De Matteis, del Cirillo e dulcis in fundo da quelle del pittore che dipingeva “stracci e non corone”: Teofilo Patini che trovano la loro massima espressione nel cuore della civita all’interno del palazzo De Petra.
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