Ammissione Ordini sacri, Cristian e Francesco si offrono a Dio e alla Chiesa
Due ragazzi del territorio saranno ammessi agli Ordini sacri del diaconato e del presbiterato
Si sente dire spesso che non ci sono più preti e vocazioni, ma a guardare il territorio degli Altopiani Maggiori d’Abruzzo e dell’Alto Sangro la realtà sembra essere in contro tendenza. E sì, perché ben due ragazzi, Cristian Di Sanza, di Roccaraso (classe 1982), e Francesco Romito, di Castel di Sangro (classe 1993), frequentano ormai stabilmente il Pontificio Seminario Regionale Abruzzese-Molisano “Pio X” da quattro anni e a giorni saranno ammessi agli Ordini sacri del diaconato e del presbiterato, rispettivamente i prossimi 24 e 31 luglio.
Ma che cos’è l’ammissione? Molti, evidentemente, per la rarità dell’evento, non sanno bene cosa sia e quale sia il senso di questo semplice gesto, confondendolo con l’ordinazione diaconale o sacerdotale stessa. Ma che cos’è, in realtà, l’ammissione e in che cosa consiste?
Secondo le norme della Chiesa, con il rito di ammissione “colui che aspira al diaconato o al presbiterato manifesta pubblicamente la sua volontà di offrirsi a Dio ed alla Chiesa per esercitare l’ordine sacro (cioè il diaconato o il presbiterato, ndr); la Chiesa, da parte sua, ricevendo questa offerta, lo sceglie e lo chiama perché si prepari a ricevere l’ordine sacro, e sia in tal modo regolarmente ammesso tra i candidati al diaconato e al presbiterato“.
Dunque, quella che popolarmente viene chiamata “vestizione” (perché si indossa la veste talare, quella nera di don Camillo per intenderci!), potrebbe essere considerata le prime promesse di Cristian e Francesco con la loro sposa, la Chiesa, nella quale si impegnano con l’aiuto degli educatori del seminario e sotto la guida paterna del vescovo diocesano, a formarsi e a conformarsi a Cristo, Maestro e modello di vita.
Un rito che si tiene nella parrocchia d’origine proprio perché questa lo ha generato alla fede negli anni della fanciullezza, come a sottolineare che il cammino di fede di ciascuno non è mai un cammino individuale e solitario, ma vive delle relazioni che nel tempo vanno intrecciandosi con gli altri.
Ma Cristian e Francesco non sono le uniche vocazioni nate nel nostro territorio in questi anni: difatti Roccaraso e Rivisondoli hanno visto nascere quella di padre Alberto Cicone, ordinato sacerdote nel 2018, e quella di padre Nazareno Romito, ordinato sacerdote nel 2020.
Come quelle dei diaconi permanenti di Roccaraso e Pescocostanzo: Riccardo Rucci e Gildo Colecchia. Insomma, un terreno fertile e capace di rispondere con generosità alla voce del Signore che chiama a servire nella sua vigna. Un settore della vita diocesana, quello delle vocazioni, molto caro al vescovo di Sulmona-Valva, Mons. Michele Fusco, che dal suo insediamento cura in modo particolare e che presiederà le due Celebrazioni eucaristiche nelle parrocchie dei ragazzi.
Insieme a Cristian e Francesco, in questo mese di luglio, è già stato ammesso agli Ordini sacri, anche Michele De Simone, un ragazzo di Corfinio. Una ricchezza che lascia ben sperare per le nostre comunità e che ci invita, tuttavia, a non mollare la presa e a continuare a pregare come il Vangelo insegna: «La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe» (Lc 10,2).
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