Coronavirus, terrorismo mediatico a Roccaraso. Il sindaco telefona al ministro Boccia. Di Donato: “Individueremo i responsabili dei danni agli operatori turistici”
La riunione della Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni, in programma a Roma martedì 3 marzo, prenderà una posizione ufficiale sui danni all’immagine e all’economia di Roccaraso e di tutto l’Alto Sangro dopo la diffusione della notizia relativa alla mappatura di 35 strutture sul territorio nazionale, tra cui la Base Logistico Addestrativa dell’Esercito a Roccaraso, censite per ospitare in quarantena da eventuale rischio di coronavirus i militari italiani di rientro dalle missioni all’estero.
E’ questo il primo risultato che il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato ha ottenuto dopo che la diffusione della notizia ha provocato numerose disdette negli alberghi di tutto l’Alto Sangro e grande contrarietà e preoccupazione tra gli operatori economici del territorio. Il sindaco Di Donato ha avuto questa mattina un lungo colloquio telefonico col ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, che ha confermato che Roccaraso per ora non è interessata dal provvedimento.
Una rassicurazione che però non è bastata al sindaco di Roccaraso che è andato in pressing sulla Regione Abruzzo che fino ad ora non ha ancora preso nessuna posizione ufficiale per tutelare l’Alto Sangro. Di Donato si è più volte sentito con l’assessore regionale al Turismo, Mauro Febbo, che coordina la Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni.
Il sindaco ha chiesto che il 3 marzo, in occasione della riunione della Commissione dedicata proprio all’esame delle ripercussioni che l’emergenza Coronavirus sta provocando sul turismo italiano, venga affrontata anche la questione di Roccaraso e dei danni potenziali e reali che la diffusione di questa notizia sta provocando sul finale della stagione sciistica invernale.
Febbo ha accolto la richiesta avanzata da Di Donato che peraltro sarà personalmente a Roma a presenziare alla riunione negli uffici del Cinsedo.
Contattato telefonicamente da Teleaesse, il primo cittadino non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Ai suoi collaboratori più stretti ha però detto di essere “contrariato e imbufalito per i danni che questa emergenza sta provocando al territorio. Non posso interferire con una decisione che è stata presa dal ministero della Difesa e che riguarda solo il personale militare. Quello che mi sorprende è la superficialità con la quale è stata gestita la diffusione della notizia ai media, essendo una notizia riservata di natura militare legata a quello che è un censimento fatto su tutto il territorio nazionale. Andremo fino in fondo per capire chi ha sbagliato, creando un enorme danno d’immagine a Roccaraso e alle sue attività produttive. Non permetteremo a nessuno – si è sfogato Di Donato – di scherzare con la carne viva dei nostri operatori turistici che fanno grandi sacrifici“.
Il dossier è comunque anche sul tavolo dell’ex vice presidente del Csm e attuale Commissario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, che si sta muovendo per tutelare Roccaraso. Di Donato ha sollecitato anche numerosi parlamentari abruzzesi di maggioranza e di opposizione e ha invitato il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Silvio Paolucci, a sostenere in tutte le sedi le eventuali azioni di protesta che la Regione Abruzzo deciderà di adottare.
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