Franco Coccopalmeri, l’insuperabile maestro orafo, anche quest’anno incanta con il suo esclusivo Fiocco di Natale, rinnovando la tradizione e si reinventa, portando con sé l’amore per il territorio, la neve e i momenti speciali delle festività.

Un simbolo che rinasce: il cuore nel fiocco di neve

L’edizione 2024-25 segna un nuovo inizio. Come spiega lo stesso Coccopalmeri:

“Il numero undici è come ripartire da zero, tornare all’essenza.”

Questa essenza si ritrova nel design del nuovo fiocco, dove sei cuori si fondono armoniosamente nella forma di un cristallo di neve, creando una simmetria che parla d’amore e di appartenenza. Anche se meno evidente rispetto alle precedenti edizioni, il cuore rimane l’elemento centrale, simbolo del legame con la propria terra, della passione per gli sport invernali e del desiderio di celebrare ogni nuova stagione.

Un’edizione limitata per emozioni uniche

Il Fiocco di Natale di quest’anno è realizzato con una cura senza pari, caratterizzato da linee semplici e pure, ma carico di significato. Ogni pezzo è unico, pensato per rappresentare quei ricordi irripetibili che ciascuno custodisce nel cuore: la prima nevicata, la gioia di una discesa sugli sci o il calore di un momento condiviso con i propri cari.

Coccopalmeri sottolinea la gratitudine verso chi, anno dopo anno, rende possibile questa tradizione:

“Grazie a voi che ci ricordate, con il vostro affetto, che ciò che facciamo ha un senso.”

L’amore per la neve e per il territorio

Questo fiocco è molto più di un ornamento natalizio: è un omaggio alla neve, alla bellezza delle stagioni invernali e alla cultura di un territorio che vive di turismo, sport e tradizioni.

Con l’undicesimo Fiocco di Natale, Franco Coccopalmeri ci ricorda che, come ogni cristallo di neve, ogni stagione e ogni emozione sono uniche. Un gioiello simbolo di amore, rinascita e gratitudine, pronto a scaldare i cuori durante le festività.

Sei pronto a lasciarti incantare da questa nuova meraviglia? Scopri di più e regala un pezzo di magia, unico e irripetibile come la neve che scende leggera.

Michele Di Franco