Il punto di vista – rilanciare Roccaraso con le tappe zero: una chimera!
Alle 13,00 di venerdì 16 ero seduto a pranzo con la mia famiglia, la televisione era accesa e tra un boccone e l’altro chi ascoltava, chi guardava il telegiornale di Canale 5, a seconda delle voci e delle immagini trasmesse. Quasi a fine trasmissione, data l’imminenza della ripresa dei giri concertistici di diversi artisti italiani, manco a farlo apposta, inizia la loro elencazione con le notizie che riguardano il “tour” della cantante Emma. In un attimo all’unisono ci fermiamo certi che il cronista pronunci il nome di Roccaraso, facendo riferimento alla tappa zero del primo concerto inaugurale che si è tenuto proprio qui. Data l’enfasi di una sicura ed efficace promozione turistica conferita all’evento “zero” ci speravo. Macché! Il cronista ha esordito con il primo concerto in programma a Milano e ne ha elencati tanti altri senza fare il minimo accenno a quello che si è tenuto quassù il tredici settembre scorso.
Cavolo! Direte voi: che delusione. E si, è proprio così, perché il mio primo pensiero è volato a quello che da diverse persone viene definito un mio atteggiamento oltremodo critico e per di più irriverente verso un impegno promozionale di qualità, foriero di quantità e sbandierato con un piglio che rassicura l’ignoranza altrui; cioè della ripresa concreta e significativa di numeri di presenze turistiche generate dall’impiego di svariate migliaia di euro in concerti zero.
Tra le tante fregnacce propinate, forse la più macroscopicamente falsa è stata quella che la cantante Emma, dovendo scegliere tra una serie di località per la sua tappa zero abbia alla fine scelto Roccaraso. Un errore. Ma non il suo. Il nostro, anzi di qualcuno nell’aver creduto alla chimera. O fosse altro? Ad altri l’ardua sentenza. Ma è sicuramente un errore concettuale e di seria ed inefficace attività di promozione turistica. La promozione turistica è un’altra cosa, punto, e lo si deduce in maniera convincente e conveniente dagli studi e dalle esperienze di coloro che si occupano in maniera scientifica delle varie attività volte ad attrarre consistenti flussi turistici verso quelle località che desiderano intraprendere o rafforzare la propria capacità di ospitalità.
L’impegno finanziario, riservato ai concerti zero dalla società ACD, che gestisce gli impianti sportivi di Roccaraso, non può essere distolto dallo scopo principale dell’attività cui è stata deputata, direi esclusivo, quello di destinare gli utili prodotti al miglioramento degli impianti esistenti ed alla realizzazione di nuovi.
Nel frattempo il bell’impianto dell’Acquafantasy è andato progressivamente in malora. Ma sono certo che un efficace opera di risanamento e forse anche di riconversione possa ridare all’offerta turistica roccolana un segnale di ripresa. Quegli euro sperperati in canzonette sono maledettamente necessari e da accoppiare sicuramente a quelli di connotazione comunale sperperati anch’essi per strimpellature varie e peggio ancora in sponsorizzazioni indirette di deludenti “primavere”.
Sono certo che questi benedetti, anzi maledetti concerti zero, producano solo perdite, non riuscendo le relative entrate, dovute alla vendita dei biglietti, a coprire le corrispondenti e rilevanti spese. E semmai i conti pareggiassero resta il fatto che oggi il cronista di Canale 5, ignorando la tappa zero di Emma a Roccaraso ci ha dato la conferma che non sono minimamente strumenti di promozione turistica. La tappa zero non interessa a nessuno se non agli appassionati che vengono quassù per ascoltare, urlare, applaudire e poi scappare via. E’ questa la promozione turistica tanto propagandata? Vorrei chiedere ad un operatore economico locale se per caso promuove il proprio albergo informando il turista che qui vengono cantanti di grido per le vituperate tappe zero. La risposta è ovvia e pienamente deludente.
E’ giunto il momento che chi di dovere presenti finalmente i conti, precisi, veritieri di ogni tappa zero e dimostri almeno che sono in pareggio. Figuriamoci che possa farlo per dimostrare concretamente l’incremento dei flussi turistici ad opera delle volatili canzoni e canzonette. Resta il fatto che Roccaraso è rimasta indietro, sempre più, quest’anno l’estate ha toccato il fondo, proprio quando, per le note vicissitudini internazionali, l’Italia ha registrato un significativo balzo in avanti di presenze italiane ed estere. Qui e anche nelle località vicine, anch’esse propugnatrici di concerti ricchi o da quattro soldi, i turisti si sono potuti contare sulla punta delle dita di qualche mano.
Se solo penso al nostro palazzo del ghiaccio sghiacciato. E non si dica che d’estate mantenere il ghiaccio vivo è dispendioso. Potrei raccontarvi per certo che i conti di un’attività sportiva da poter svolgere in quell’impianto, richiesta per ben 50 giorni estivi e negata, produrrebbe non solo un utile consistente alle casse dell’ACD, ma una presenza rilevante di ospiti per gli alberghi e per le attività commerciali in genere.
Quindi, cari concittadini, cari amici delle località d’intorno, è giunta l’ora di dire basta a questo vergognoso sperpero di risorse pubbliche. Torno a ripeterlo: così non si va avanti, così non si promuove un bel niente, il sedere è per terra e così ci resta. Questa riflessione del tutto personale, basata su un corretto utilizzo di fondi pubblici, non esclude la possibilità da parte del privato di organizzare uno o più eventi canori. E’ sufficiente che lo stesso faccia correttamente il suo bilancio e decida di conseguenza. L’ente o società pubblica che si voglia potrà concedere senza difficoltà e senza onere alcuno il palaghiaccio per ospitare l’evento, perché le iniziative private devono essere sostenute senza ombra di dubbio. Ci mancherebbe!
Ugo Del Castello
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