Pietransieri, protesta degli immigrati: strutture prive di urbanizzazione primaria
Gli sfortunati profughi erano stati destinati dalla prefettura dell'Aquila nella frazione di Roccaraso.
Il flusso continuo di immigrati nella nostra Penisola comincia ad avere effetti significativi, in termini numerici, anche in Alto Sangro. Questa mattina la prefettura dell’Aquila aveva disposto il trasferimento di 25 persone in una struttura nell’agro di Pietransieri ma i profughi non hanno gradito la sistemazione, in quanto priva dei servizi di urbanizzazione primaria: rete idrica, rete fognante, pubblica illuminazione e tanto altro.
Problemi riscontrati, successivamente, anche dal Sindaco di Roccaraso che – nelle prossime ore – appronterà un’ordinanza di sgombro dell’edificio. La delicata questione è stata gestita in stretto contatto con la prefettura del capoluogo abruzzese. Gli immigrati, del resto, dopo aver messo piede nell’edificio, che li avrebbe dovuti ospitare, hanno protestato garbatamente e, dopo aver raggiunto a piedi piazza Limmari, hanno occupato un pulman di linea dell’Arpa.
Come dicevamo, l’immediato intervento del primo cittadino Francesco Di Donato e i Carabinieri della stazione di Roccaraso, coordinati dal Luogotenente Domenico Cavalca, hanno scongiurato altre conseguenze: gli immigrati sono stati ben accolti dai citttadini di Pietransieri, rifocillati grazie a un ristorante del posto e tranquillizzati in prima persona dal sindaco, il quale ha immediatamente disposto tutte le misure per garantire loro il miglior trattamento. Infatti, di concerto con la prefettura, gli immigrati sono stati trasferiti in strutture sicuramente più confortevoli ed attrezzate: 12 a Roio (Aq) e 13 a Scontrone.
Fortunatamente la vicenda si è conclusa nel migliore dei modi. In ogni caso c’è da chiedersi se gli organi preposti – prima di accettare le istanze delle società addette all’accoglienza – si preoccupino di accertare l’idoneità delle strutture. Nel caso specifico, lo stabile, che avrebbe dovuto ospitare gli extracomunitari, era sprovvisto dei certificati di agibilità e di abitabilità.
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