Grande soddisfazione per lo chef Raffaele Trilli e il suo ristorante “Chichibio”, che ha ottenuto le prestigiose Due Forchette dalla Guida Ristoranti d’Italia 2025 del Gambero Rosso, con un punteggio di 80. Questo importante riconoscimento testimonia la qualità e la passione che caratterizzano il lavoro di Trilli, il quale ha saputo coniugare tradizione e innovazione in una perfetta armonia culinaria.

Ex allievo dello chef Niko Romito, Raffaele Trilli ha continuato la sua missione di eccellenza gastronomica nel raffinato e accogliente ristorante situato nel cuore di Roccaraso. Negli ultimi anni, Trilli ha sperimentato nuove tecniche e ingredienti, riuscendo a bilanciare con maestria i sapori della cucina locale con approcci moderni, conquistando i palati di una clientela sempre più esigente.

Questa estate, il “Chichibio” ha avuto l’onore di ospitare i giocatori del Napoli, in ritiro a Castel di Sangro, per una serata di relax e alta cucina. Un riconoscimento della crescente reputazione del ristorante come meta prediletta per gli amanti del buon cibo, ma soprattutto della riservatezza.

“Con grande orgoglio vi rendiamo partecipi della nostra immensa felicità: il nostro ristorante è stato premiato con Due Forchette dalla prestigiosa Guida Ristoranti d’Italia 2025 del Gambero Rosso! Un riconoscimento molto importante, che premia la continua ricerca che portiamo avanti ogni giorno nel nostro ristorante e l’amore per il nostro lavoro, che si riversa nell’impegno quotidiano ad offrirvi una sopraffina esperienza di gusto“, ha dichiarato lo chef Trilli sui social, esprimendo gratitudine per il supporto della brigata e dei clienti.

Il successo di Raffaele Trilli è motivo di grande orgoglio anche per l’Istituto Alberghiero di Roccaraso, dove ha mosso i suoi primi passi nel mondo della cucina. Con la recente conquista delle Due Forchette, lo chef guarda ora al futuro con ambizione, e sebbene questa sia una grande soddisfazione, sono certo che quest’anno possa essere l’anno perfetto per accendere una luce tanto agognata, quella della Stella Michelin.

Michele Di Franco