A dicembre decolla il REI, la nuova misura di contrasto alla povertà
Nell’ambito delle politiche sociali, terminata l’esperienza della Carta SIA, per la quale non è più possibile fare domanda, il Governo ha introdotto uno strumento originale per proteggere le fasce più deboli. Si chiama Reddito di Inclusione, meglio conosciuto con il suo acronimo REI, a cui potranno accedere tutti i cittadini, italiani o stranieri in regola con il permesso di soggiorno.
La nuova misura, così come stabilito dalla Legge n.33 del 15 marzo 2017 (QUI una sintesi) si compone di due parti: un beneficio economico, erogato attraverso una Carta di pagamento elettronica (Carta REI) e un progetto personalizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa volto al superamento della condizione di povertà. Nelle intenzioni del legislatore, infatti il REI non intende essere solo una misura assistenzialistica volta al sostentamento passivo del cittadino meno abbiente, ma vuole coinvolgere il beneficiario, accompagnato dai servizi territoriali, in un percorso che lo vede impegnato in prima persona verso il raggiungimento della propria autonomia. Questo aspetto è fondamentale in quanto l’accesso al sostegno economico è vincolato alla piena adesione da parte del destinatario al progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa.
Il REI potrà essere richiesto a partire dal primo dicembre presentando la relativa domanda, insieme ad un’ attestazione ISEE in corso di validità, presso lo sportello dedicato ai servizi sociali del Comune di residenza. All’ Ente locale spetta il compito di inoltrare il modulo con i dati del richiedente all’ INPS a cui compete la valutazione dei requisiti necessari per ottenere l’ aiuto.
Il beneficio economico per le famiglie in difficoltà dipenderà da molteplici fattori: reddito familiare, numero di componenti e la soglia reddituale di accesso. Per fare un esempio la soglia per una persona singola è di 3.000 euro, per una famiglia composta da tre membri la soglia d’accesso è stata fissata a poco più di 6.000 euro (la ripartizione viene effettuata per mezzo della scala d’equivalenza dell’ISEE). Chiaramente il sussidio verrà erogato tenendo conto del numero dei componenti del nucleo familiare e avrà un tetto di 485 euro al mese.
Per finanziare il REI è stato istituito il Fondo nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale le cui risorse per il 2018 ammontano a 1,7 miliardi di euro, purtroppo insufficienti per far fronte a tutte le criticità. Di conseguenza il Governo ha deciso di assegnare la priorità a quelle famiglie che versano in una condizione di particolare gravità, ovvero in cui ci sia almeno un figlio minorenne, oppure disabile. Così come una speciale attenzione sarà riservata ai nuclei familiari al cui interno si trovi una donna in stato di gravidanza o una persona di 55 anni o più in condizione di disoccupazione a patto che non riceva già altri sussidi.
Piergiorgio Rocci (sociologo – assistente sociale)
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