Alto Molise, Pullman in avaria: continua il calvario dei lavoratori Unilever
Preoccupazioni e tensioni per i lavoratori altomolisani della Unilever che quotidianamente viaggiano in direzione di Pozzilli. Preoccupazioni perché ad oggi ancora non è definito il loro futuro con i venti di chiusura di una fabbrica che fa parte oramai del tessuto produttivo ed economico del Molise da oltre quarant’anni. Tensioni perché puntualmente il pullman che collega Agnone e l’Alto Molise – con la fabbrica che produce prodotti per l’igiene e per la casa – ha guasti meccanici continui. Gli ultimi quelli registrati negli ultimi giorni.
“Tanto per cambiare – ci dice uno dei lavoratori/pendolari – anche stamattina c’è stato l’ennesimo guasto al pullman che ci porta a lavorare e ci riporta a casa. Il pullman della corsa che arriva alle 7.30 ad Agnone, che è il sostituto di un altro a cui, ieri mattina alle 4.40, nella zona della Pietra del Melo, si sono “bloccati” i freni con conseguente esagerata puzza di bruciato, ha avuto guasti meccanici. Siamo rimasti fermi fino a quando è arrivato un altro mezzo sostitutivo che fortunatamente ha impiegato poco a giungere perché si era ancora nelle vicinanze di Agnone. Io ed i miei colleghi di Agnone, Carovilli, Villa San Michele e Pescolanciano siamo arrivati in ritardo al lavoro. Stamattina, allo smonto dalla notte, a Pozzilli, tutti pensavamo che il pullman fosse stato “riparato”. Autobus questo per il quale era stata chiesta anche una perizia alla Asrem a causa della puzza d’olio bruciato all’interno dell’abitacolo e per le eventuali esalazioni emesse. Arrivati in zona “Montagna” di Agnone (per fortuna a pochi chilometri dalla cittadina altomolisana), abbiamo sentito un forte “sfiato” provenire dalla parte inferiore del mezzo.
Era la sospensione posteriore destra che si era rotta. Il viaggio – commenta – è proseguito con conseguenti enormi salti ad ogni buca e dossi. Il nostro rammarico è non avere sicurezza su questi autobus oramai datati nonostante da agosto scorso ci hanno aumentato l’abbonamento del 40% che includendo anche mia moglie si traduce in una spesa ulteriore di 450 euro l’anno“. Insomma tanti problemi per i lavoratori dello stabilimento molisano della multinazionale anglo-olandese che è proprietaria di alcuni tra i marchi più diffusi nel campo dell’alimentazione, delle bevande, dei prodotti per l’igiene e per la casa che è presente in 90 nazioni.
“Chiaramente – chiosa tristemente il lavoratore alto molisano – se chiude la Unilever verrà soppressa anche la corsa dei pullman e non ci saranno più problemi di viaggio ma ci saranno gravi e serie preoccupazioni per tutti i lavoratori del Molise altissimo e non solo“.
Vittorio Labanca
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