Bare davanti alle scuole a Isernia, gli studenti gridano: “Non vogliamo morire per il terremoto”
Protesta shock ad Isernia del Blocco Studentesco, movimento studentesco di CasaPound Italia, contro la mancata prevenzione degli eventi sismici negli istituti scolastici. Nella notte finte bare di cartone, riportanti la dicitura ‘Studente morto per terremoto’, sono state poste di fronte agli ingressi degli Istituto di Istruzione Superiore ‘Cuoco Manuppella’ e l’Istituto Tecnico ‘E. Fermi’, con a fianco volantini con su scritto ‘Non c’è più’ tempo, verifiche antisismiche ora’.
“Abbiamo scelto di compiere questa azione, dai toni tanto forti, per scuotere le coscienze della cittadinanza rispetto ad un tema di estrema importanza quale la salvaguardia delle vite degli studenti isernini” – comunica in una nota il Blocco Studentesco Isernia. Gli eventi sismici che hanno sconvolto negli ultimi due mesi il centro Italia – prosegue la nota – con il loro carico di morte e devastazione dimostrano quanto urgente sia il tema della messa in sicurezza degli edifici scolastici. Nonostante questo, in numerosi istituti isernini continuano situazioni di criticità che mettono a rischio la vita degli studenti e del personale scolastico”.
All’Istituto ‘Cuoco Manuppella’ gli studenti durante la ricreazione non possono sostare in più di tre per classe nel corridoio, perché le mancate verifiche di carico del solaio lasciano ipotizzare la possibilità di un cedimento del pavimento in caso di peso elevato.
Al ‘Fermi’ invece l’ultimo piano della struttura risulterebbe non a norma. A fronte di tali rilievi chiediamo che la Provincia provveda immediatamente ad effettuare le dovute verifiche di agibilità, e successivamente a prendere tutti i provvedimenti che dovessero risultare necessari per salvaguardare l’incolumità dei frequentatori degli istituti. “Data l’elevata sismicità della nostra terra, con numerose scosse verificatesi proprio negli scorsi mesi – spiegano gli studenti – non è possibile andare ogni giorno a scuola con il terrore che sia anche l’ultimo giorno della propria vita”.
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