Capracotta, turisti increduli: chiuse le due attività ristorative a Prato Gentile
Il comune si trasforma in immobiliarista ed acquisisce entrambe le strutture
La calura di questi giorni ha indirizzato centinaia di turisti sul luogo simbolo dell’Alto Molise. Assediato per godere di un po’ di refrigerio, ma anche per trovare sistemazione nelle due attività ristorative presenti sul pianoro. Domenica scorsa tutti coloro che hanno raggiunto Capracotta sono rimasti a dir poco delusi nel trovarne sbarrati gli ingressi. Di fesserie ne sono state dette tante. Qualcuno ha addirittura ipotizzato che entrambi i gestori avessero improvvisato una vacanza al mare. In realtà le spiegazioni solo altre.
Cominciamo dal rifugio. Affidato attraverso un contratto ultradecennale dalla Provincia d’Isernia a Mario Comegna. A marzo scorso è terminata la scadenza naturale, di fatto poi prolungata fino a giugno. Il Comune, nel frattempo, ha scongiurato che lo storico edificio in pietra – risalente agli anni cinquanta -, un “monumento”dell’Alto Molise, potesse perdere le finalità originarie per le quali era nato.
Il sindaco Candido Paglione (foto) ed i suoi consiglieri, scongiurando tale ipotesi, hanno proposto ed ottenuto una permuta con l’ente di via Berta, acquisendo il rifugio nel patrimonio comunale. Il tutto attraverso uno “scambio”, che ha comportato la cessione alla provincia della metà di un garage comunale oltre ad un lotto della zona artigianale. Due i vantaggi: il Comune di Capracotta, oltre a disporre finalmente della piena gestione della struttura, ha messo nelle condizioni la Provincia di poter ospitare il parco degli sgombraneve, togliendosi i non trascurabili costi del fitto.
Una mossa da abili immobiliaristi, più che da amministratori pubblici. Ma non finisce qui. Adesso c’è da mettere a norma tutto. La vecchia attività ristorativa si reggeva con le leggi dell’epoca. Questione che ha comportato l’acquisizione di ulteriori pareri e varie certificazioni per averne la piena disponibilità. Una burocrazia esagerata ma necessaria per disciplinarne l’uso. Al termine di questo iter – ci riferisce Paglione – “Il Comune pubblicherà un bando di gara ad evidenza pubblica per assegnarne la gestione per un congruo periodo di tempo”.
Baita. La precedente amministrazione aveva concesso ad un privato il diritto di goderne la superficie per dieci anni, fino al 2022. L’esercizio però ha chiuso improvvisamente. Il titolare ha proposto al comune l’acquisizione dell’immobile con la contestuale risoluzione della precedente convenzione firmata nel 2002. Anche qui il Comune, con grande senso di responsabilità, si è fatto carico di superare tutte le difficoltà esistenti facendo una vera e propria corsa contro il tempo, pur di garantirne la riapertura. Adesso si tratta di redigere, con l’urgenza che il caso richiede, una procedura negoziata, finalizzata ad individuare un soggetto gestore.
Una grande preoccupazione per gli amministratori locali. Alle prese con due grane di non poco conto. E come se non bastasse, nel pieno dell’estate. Difficili da far capire a tutti quei turisti – sempre non meno di diecimila – che il giorno della “Pezzata” gremiscono il pianoro di Prato Gentile. Facilmente intuibili i disagi senza questi essenziali punti di riferimento. Il sindaco Paglione però è ottimista “Entro quel giorno – il 5 di agosto – faremo del tutto per affidare la gestione della baita”.
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