Castel di Sangro, ‘Comitato per la salute’ scrive all’assessore Paolucci: ” Sia attivato il servizio Stam”
Il documento è stato elaborato da un gruppo di donne con elevate competenze tecniche e sanitarie
E’ stato inviato oggi (11 febbraio) all’Assessore Regionale alla Sanità, Silvio Paolucci, un documento contenente la proposta di organizzazione del percorso nascita a Castel di Sangro e comprensorio, redatto dal ‘Comitato per la Salute di Castel di Sangro‘.
“L’elaborazione – spiega Erminia Scioli – rappresentante del Comitato, è il frutto di un gruppo allargato di donne con elevate competenze tecniche e sanitarie con cui si è concordato anche le modalità di diffusione per una azione più incisiva a livello regionale. La salute delle donne e dei bimbi deve essere un impegno di tutti e l’attivazione del servizio STAM, anche con dotazione minima, consentirà di risolvere il problema della carenza di pediatri, tranquillizando le famiglie che non saranno costrette a spostarsi anche per una semplice visita. L’adozione del documento dai consigli comunali è senz’altro una ipotesi da perseguire”.
Ecco il testo del documento:
“Per dare voce alle oltre 3.000 firma raccolte con impegno da giovani donne e madri dell’Alto Sangro che vogliono scongiurare il ripetersi dei luttuosi avvenimenti accaduti qualche mese fa e nel contempo garantire ad ogni emergenza ostetrico ginecologica un livello essenziale ed appropriato di assistenza riassumiamo, nella seguente proposta, quanto già posto all’attenzione dell’Assessore Regionale alla sanità, nel corso dell’incontro del 7 gennaio a Castel di Sangro.
Considerato il progetto di riordino dei punti nascita regionali che prevederebbe anche la chiusura del punto nascita di Sulmona, è evidente che parallelamente è indispensabile organizzare l’attivazione di un “sistema” che consenta di rispondere ai bisogni di un’area geografica montana, con la predisposizione di servizi adeguati, per il percorso nascita e per la soluzione delle emergenze.
Bisogna insomma investire nella organizzazione di servizi per garantire la sicurezza delle cure.
La base di questo progetto è costituito dai seguenti pilastri:
ATTIVAZIONE DEL SERVIZIO STAM (Servizio trasporto Assistito Materno).
SOTTOSCRIZIONE DI UN PROTOCOLLO D’INTESA CON LA REGIONE MOLISE (per la mobilità interregionale)
Lo STAM, che rappresenta uno degli strumenti irrinunciabili per una migliore assistenza alla nascita, consentirà di riqualificare, in maniera integrata, i servizi territoriali ed ospedalieri per garantire assistenza alla gestante con gravidanza a rischio per patologia materna o fetale o per nascita pretermine.
La dotazione minima del Servizio STAM che, lo ricordiamo, è costituita da almeno n.3 ginecologi, n.3 pediatri, n.3 osteriche consentirà pertanto di sviluppare un adeguato livello di assistenza alle donne dell’Alto Sangro.
La presenza del pediatra, in dotazione allo STAM, aiuterà peraltro a compensare la carenza sul territorio di tale figura medica alleviando disagi alle famiglie.
Il personale necessario, con la rimodulazioni della rete ospedaliera già in corso, potrà essere in gran parte individuato all’interno dell’ASL stessa, recuperando anche quelle figure professionali (osteriche e ginecologi) in carico all’ospedale di Castel di Sangro ma finora utilizzate nel P.O. di Sulmona.
L’articolazione della rete dell’emergenza urgenza in Abruzzo deve essere realizzata al più presto e prevedere l’attivazione di percorsi specifici per le realtà più disagiate e distanti dai grandi ospedali, per consentire a tutti i cittadini di avere un adeguato livello di assistenza indipendentemente dalla loro sede di residenza.
L’attivazione dello STAM è un elemento essenziale di questa filiera, in quanto capace di assicurare i collegamenti funzionali tra i territori e le strutture di ricovero, a sua volta in rete tra di esse, garantendo una assistenza centrata sui bisogni delle persone.
Attraverso la sottoscrizione di un Accordo di programma interregionale con il Molise (già in avanzata definizione tra i rispettivi Presidenti di Regione), in considerazione dei tempi di accesso e delle difficoltà orografiche di accesso ad ospedali HUB della Regione Abruzzo, è possibile una corretta organizzazione assistenziale che preveda il trasferimento della gravidanza a rischio verso strutture provviste di STEN (Servizio trasposto Neonatale) in grado di garantire cure migliori e tempestive.
Il SSN italiano viene riconosciuto nel mondo al III posto per prestazioni erogate ma con elevatissime disomogeneità sul territorio. E’ necessario iniziare a riequilibrarle, pur tenendo conto delle esigenze di contenimento della spesa, investendo le risorse necessarie a garantire il diritto alla salute anche per chi, come noi ha deciso di restare a vivere in Alto Sangro, ripristinando anche il servizio di cardiologia h.24″.
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