Castel di Sangro, convalida dell’arresto per i tre rumeni autori del pestaggio all’anziano
Non si è trattato di un semplice furto ai danni della famiglia di turno, quello che è stato perpetrato alcuni giorni fa a Castel di Sangro. L’episodio criminoso, di una violenza inaudita, contro un anziano disabile letteralmente massacrato di botte, per tentare di mettere a segno un furto nella sua abitazione, merita una lettura diversa. Erano tre insospettabili di cittadinanza rumena, integrati da anni nella cittadina sangrina, che apparentemente non avevano mai dato adito a “chiacchiere” particolari.
Il tribunale di Sulmona, grazie al prezioso ausilio dei Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Castel di Sangro, che sono intervenuti subito sul posto dopo il “pentimento” di uno dei tre, hanno ricostruito i fatti. Ma siamo certi che si tratti di un vero pentimento o piuttosto della paura di aver lasciato delle impronte e quindi essere acciuffati successivamente? Lasciare moribondo un anziano disabile, ottantenne, dopo averlo preso a calci e pugni, è un’azione anomala per mettere a segno un furto.
I militari, in quella notte, prima hanno chiamato i sanitari del 118 per far trasportare il poveretto, privo di conoscenza al pronto soccorso, poi dopo pochi minuti hanno piantonato la casa di uno dei due balordi, prima di arrestarli e condurli nella camera di sicurezza della caserma di Castel di Sangro.
Questa mattina il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Sulmona ha confermato la detenzione nel carcere di Via Lamaccio per tutti e tre i rumeni, in attesa del processo. Il tentativo di rapina aggravata con una violenza smisurata non depone bene nei loro confronti, per il giudizio definitivo. I cittadini di Castel di Sangro, esasperati, sperano che il giudice applichi il massimo della pena.
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