Castel di Sangro, truffa una commerciante per mettersi in tasca 20 euro
Ha carpito la buona fede ad una esercente di Castel di Sangro facendo una magra figura che probabilmente lo squalificherà per sempre nel paese in cui lavora da anni. Tutto questo per farsi consegnare venti euro come contributo per l’organizzazione di un torneo di tennis. Così un ultra quarantenne, originario di un paese limitrofo, ha giocato con la buona fede della donna che ha avuto il torto di credergli. Affabile, distinto, dai modi convincenti, il truffatore si è giustificato dicendo di non poter rilasciare immediatamente la ricevuta. Ma appena uscito dal negozio la commerciante ha fatto un giro di telefonate per verificare se questo torneo fosse davvero in programma. Le risposte ottenute le hanno dato conferma di quello che aveva sospettato oltre a procurarle amarezza e non tanto per il denaro perso, quanto per il gesto.
Indignati i dirigenti del circolo tennis coinvolti a loro insaputa da questo ‘noto personaggio’ che utlizzando il buon nome della storica associazione si è costruito una sorta di passe-partout per ottenere credibilità. Certamente il caso non sarà digerito facilmente a Castello perchè stavolta l’ha fatta più grossa del solito. E se in tanti lo vorrebbero incontrare per dirgli in faccia ciò che pensano, altri hanno espresso aggettivi di commiserazione; la somma estorta con l’inganno fa immaginare contorni drammatici.
“Siamo abituati a sostenere gli eventi che si svolgono durante l’anno a Castel di Sangro, soprattutto, quando li organizzano i giovani” – ha detto a TeleAesse il titolare di una nota attività commerciale – ma abbiamo subito capito che questa truffa alla Totò non aveva nulla a che vedere con il circolo del tennis”.
Nel frattempo su un gruppo di Facebook ha preso la parola anche il presidente del Circolo al quale TeleAesse assicura che i lettori hanno capito benissimo come sono andate le cose. Al protagonista dell’episodio, invece, suggeriamo di restituire il maltolto accompagnandolo con un bigliettino di scuse. E’ il minimo che possa fare per aver abusato della fiducia di una donna.
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