Coronavirus Agnone, il dramma di Paola Cerimele infermiera al ‘Caracciolo’
Lei infermiera del San Francesco Caracciolo. Lei che vede la mamma affetta dal coronavirus. È Paola Cerimele che sta attraversando un momento non facile e che sta vivendo una amara esperienza di un covid-19 che colpisce senza aver pietà di nessuno. “Rispettare le regole – scrive Paola – è l’unica salvezza e lo stiamo sentendo da un po’, nel nostro lavoro e nella quotidianità! Il mio ruolo in questa società è quello di portare aiuto ma anche quello di “educare” nel mio piccolo alla salute! Non ho avuto alcun problema ad annunciare a tutti lo stato di salute della mia mamma che credevo tutelata, in una struttura, anche da me che sono così ad alto rischio!
L’ho fatto dopo pochi istanti di smarrimento da un punto di vista affettivo ma con tutta la consapevolezza civica che mi contraddistingue! Ho scoperto molte cose in questi giorni, alcune anche belle ma quelle ve le racconto fra un po’! Sono in contatto telefonico con tutte le famiglie degli ospiti di una struttura come fossimo amici da sempre e dunque proprio per questo molto so di loro e molto loro sanno di me! Io li amo tutti ed in tempi di spensieratezza me li “spupazzavo” come bimbi!
Dal lontano 27 febbraio e prima del decreto, ho deciso di salutarli e non recarmi più in quel luogo per non rappresentare un rischio per loro! Me li sono “spupazzati” dietro un vetro ed ho cercato di portare ogni giorno il mio sorriso e a “prendere” le loro manine festanti ed i baci lanciati! Eravamo contenti anche solo di questo! Qualcuno ha pensato bene di scrivere di una presunta visita specialistica in un periodo in cui sono state sospese nell’ospedale “Cardarelli” di Campobasso eppoi rientrato in struttura!
Vi assicuro che nessuno degli ospiti è stato accompagnato nell’ultimo mese presso quell’Ospedale! Nessuna! nessuna di quelle anime bellissime che io conosco e che adesso mi mancano tanto quanto mi manca vedere la mia mamma! In questi giorni difficili cerchiamo di non diffondere terrore e falsità inaudite! Tra le cose belle che ho scoperto vi è stato “l’incontro” con una Sanità tanto maltrattata dove però lavora gente tanto meravigliosa che sto conoscendo attraverso il telefono! Medici infermieri (anche volontari) che Curano, mi ascoltano e mi confortano e soprattutto mi spiegano! Io non vedo la mia mamma di persona ma loro riescono a farmela vedere attraverso i loro occhi! Reparti dedicati al Covid e tirati su in poco tempo! Grazie a quelle persone! Grazie Cardarelli! Grande sostegno alla Sanità Pubblica! In questo momento di tanta tensione, vi ripeto di rispettare ancora le regole!
Persino davanti a mia madre sofferente dietro un vetro, non ho ceduto tra mille sofferenze mie e sue! Pensavo di proteggere lei ed invece ho protetto solo me da questo contagio! Il mio tampone e quello dei miei familiari è negativo ma la mia mamma è lontana da me! La so in buone mani e sta bene! Quel reparto del “Cardarelli” sta aiutando la mia mamma e tanti altri a guarire e non è stata per alcuno fonte di infezione! Oltre a proteggervi, vi prego, di non credere a tante fandonie che scrivono in tanti….troppi! A quegli “scricciolini” il mio pensiero assieme alla mia mamma! A tutti i positivi il mio augurio che questo momento passi in fretta e senza conseguenze! A tutti la mia vicinanza virtuale e l’augurio che da questa triste storia possa rinascere la cosa più bella che ognuno porta dentro di se’.
Con affetto….Paola Cerimele“
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