Coronavirus, preoccupante rientro degli studenti nei paesi d’origine
Tantissimi gli universitari e gli appartenenti al mondo della scuola che hanno fatto rientro dai centri del nord appartenenti alla “cintura rossa” sotto il profilo sanitario, ovvero quelli dove c’è più rilevanza del coronavirus, nei piccoli paesi del Molise altissimo.
Sono stati in tanti a chiamare i numeri telefonici messi a disposizione dalla Protezione Civile e dalla Regione per avvertire anche di minimi sintomi di raffreddamento, ma nessuno, da quanto si sa, è stato sottoposto a tampone di verifica.
Per il momento l’altissimo Molise sembra immune dal coronavirus anche se sembra improbabile che questa parte della Regione possa restare senza contagiati proprio per il gran numero di persone che tornano nei luoghi natii. Capracotta per esempio.
“In queste ore Capracotta si sta ripopolando per il rientro di persone, soprattutto studenti, provenienti da diverse parti d’Italia – afferma il sindaco Candido Paglione.
È l’effetto “perverso” delle disposizioni contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri varato questa notte.
Per una volta, però, le persone che si vedono in giro per le strade di Capracotta e i suoi locali pubblici non ci trasmettono sentimenti di gioia ma di preoccupazione e angoscia, vista la situazione sanitaria.
Lo voglio affermare e ribadire con fermezza – sottolinea a gran voce Paglione – in questo momento serve un altissimo senso di responsabilità, da parte di tutti, nessuno – e ribadisco nessuno – escluso.
Rivolgo quindi un accorato appello a quanti sono tornati in queste ore nel nostro amato paese. Attenetevi strettamente e scrupolosamente alle disposizioni contenute nel citato decreto e nelle successive disposizioni regionali.
Bisogna comunicare la propria presenza entro due ore e rispettare rigorosamente il periodo di quarantena. Ne va del futuro dei nostri cari – conclude il sindaco – e quindi del nostro paese. Confido nel senso di responsabilità e nella collaborazione di tutti“.
Ma se nei piccoli centri alto molisani le strade sono deserte, i bar punto di ritrovo dei più giovani sono sempre affollati. Cosa questa che lascia pensare che il virus mieterà “vittime” anche in queste realtà.
Vittorio Labanca
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