Coronavirus, tutto andrà bene se non abbassi la guardia
La storia ci insegna che durante i conflitti bellici è solito usare una frase “hai vinto una battaglia, ma non la guerra“. Questa è la frase che i nostri concittadini dovrebbero attaccare sulla porta delle proprie abitazioni. Oggi è il secondo giorno che noto un certo rilassamento tra la gente, le strade deserte tornano ad animarsi lentamente.
Prima di cena invece si torna ad uscire coperti dal manto della sera, forse perché ci si sente un po più liberi di trasgredire le restrizioni imposte dal governo, anche grazie a qualche consiglio dispensato su Facebook.
La verità, cari amici, è che la guerra non è finita. I piccoli segnali negativi (intesi di mancato contagio) che giungono dai canali informativi, stanno spingendo la popolazione ad abbassare la guardia. Questo è un errore imperdonabile.
Il rischio è quello di vanificare i sacrifici compiuti fino a ieri, per gustare questo tiepido sole primaverile. Il richiamo è cosi forte da essere paragonato al richiamo delle sirene per i marinai. Voci suadenti, voci ammalianti ma che conducono ad un nefasto destino: il naufragio della nostra esistenza.
Vorrei circondarvi di ottimismo, ed infondere in voi la serenità per affrontare a viso aperto il nemico che abbiamo davanti, ma questo nemico, se sottovalutato, ci riserverà un destro dritto sul mento mettendoci ko per molto tempo, forse per sempre.
Non abbassate la guardia. Valutate sempre i buoni consigli di libertà, specialmente se non sono di autorevoli medici. Il nemico è dietro la porta di casa e la sua voglia è quella di vincere la guerra. Abbiate cura dei vostri cari compiendo azioni volte alla loro protezione.
Non cambiate la vostra vita per una giornata assolata, il tempo delle passeggiate in qualsiasi luogo voi vogliate andare, le potrete fare per sempre insieme a coloro che amate. Tutto andrà bene, se non abbassi la guardia.
Michele Di Franco
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