Disagi in crescendo sulla Sp 88 sangrina, il sindaco Fagnilli (Pizzoferrato) : “Chiederò il risarcimento dei danni alla provincia d’Isernia”
Si inasprisce la discussione sull’inconcludente azione politica, finora posta in essere dalla provincia d’Isernia, sulla questione della strada provinciale 88 “sangrina”. Il presidente Lorenzo Coia, scarica sul governatore abruzzese Luciano D’Alfonso le sorti dell’arteria stradale – chiusa al traffico pesante da 4 mesi – unica via di collegamento del polo industriale della Val di Sangro con il porto di Napoli.
Ne sanno qualcosa gli amministratori della Sevel, costretti a far deviare le bisarche sulla Trignina, diventata impraticabile dopo questa iattura. Il vertice di via Berta a sua difesa dice di attendere l’incontro a Vasto con D’Alfonso, in occasione di un summit per la diga di Chiauci, e affrontare faccia a faccia l’argomento. “Ci sono gli impegni presi dall’Anas e dalla Regione”, afferma Coia. Ma a replicargli su facebook è il sindaco di Pizzoferrato Palmerino Fagnilli, abbastanza infastidito da ciò che dovrà continuare a subire il suo comune con la deviazione del traffico, per la presunta inagibilità, non mandandole a dire al presidente della provincia pentra.
“La situazione è molto grave – replica risentito il primo cittadino – gli autobus Atm con i ragazzi a bordo si arrampicano su per la strada comunale di Pizzoferrato, i camion per la scorciatoia delle frazioni di Pizzoferrato. Sta arrivando l’inverno e non è che chiudendo la strada si risolve il problema. Se ne creano di molto più gravi. La soluzione individuata è peggiore del male. Forse avrebbe dovuto coinvolgere anche i sindaci interessati dalle scelte, ritengo “provocatorie”, messe in campo. Fatto è che questa soluzione è peggiore del male. Quindi non si perda nemmeno un giorno, altro che aspettare Vasto, e si riapra subito la strada per scongiurare il peggio. Si faccia intervenire il genio militare per i ponti, ma perdere ulteriore tempo è veramente fuori luogo ed offensivo per la coscienza civile. Non sole economico, la questione è anche di civiltà.
Il Comune di Pizzoferrato – continua – da anni e da solo sopporta il peso incredibile di essere sostitutivo alle esigenze della ss 652. Non ha mai per questo gridato o moltiplicato problemi. La scorciatoia tra contrada Turchi e Castiglione di Pizzoferrato è tenuta aperta nonostante tutto e nonostante i costi a beneficio della collettività nazionale. Un problema è fatto per risolverlo, non per crearne di altri. Che cosa avrebbe dovuto o cosa dovrebbe fare il Comune di Pizzoferrato mettere anche sul lato sinistro del Sangro blocchi di cemento, filo spinato e erigere barricate?! Certo è che la situazione dopo 4 mesi è davvero insostenibile e perciò bisogna trovare una soluzione”.
La situazione già denunciata dalla nostra testata è arrivata al capolinea. Mentre Coia si difende “Noi non ammazziamo l’economia, ma semplicemente garantiamo la sicurezza delle nostre strade , in attesa di sbloccare finanziamenti per la messa in sicurezza”, Fagnilli, non amando il rimpallo, annuncia di chiedere i danni alla provincia d’Isernia, valutando l’ipotesi – anche lui – di chiudere la strada oggetto della deviazione forzosa.
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