Expo Milano, il tartufo di San Pietro Avellana icona molisana
E’ entrata nel vivo all’Expo di Milano la settimana dedicata al tartufo nostrano, ospitato negli stand della Regione Molise, grazie alla volontà dell’Assessore all’Agricoltura Vittorino Facciolla.
Alcuni spazi della Cascina Triulza – unico manufatto preesistente ai lavori dell’esposizione e accuratamente ristrutturato – infatti, ospiteranno dal 29 settembre al 5 ottobre materiale divulgativo sul tartufo del comune di San Pietro Avellana, da anni membro della prestigiosa Associazione Nazionale Città del Tartufo oltre a sette aziende regionali che commercializzano prodotti tartufati: Lemme Tartufi, Tesori del Matese, Funghi e Tartufi, Centro Tartufi Molise, Sapori di bosco molisani, Di Iorio Vincenzo ed Elite tartufi.
La partecipazione a Expo rientra nella “Settimana della buona cultura” nel padiglione Società Civile dell’Anci voluta a cavallo dell’apertura della stagione di raccolta del tartufo bianco: e poiché il tema dell’Expo 2015 è “Nutrire il pianeta” il tartufo non poteva mancare di certo.
Come non poteva mancare San Pietro Avellana, la punta di diamante della produzione tartuficola molisana e, dunque, centromeridionale che per l’occasione ha realizzato dei gadget e degli opuscoli informativi in quattro lingue, per venire incontro all’eterogeneo pubblico di Expo ed essere all’altezza di una vetrina internazionale di tale sorta, che in questo periodo registra punte, nei weekend, anche di 250.000 visitatori giornalieri, provenienti da tutto il mondo.
Il preambolo all’esposizione del prodotto negli stand si è avuto lunedì 28 settembre, attraverso un workshop sensoriale di degustazione del tartufo, organizzato dall’Associazione Nazionale Città del Tartufo, che comprende quasi 50 realtà tra paesi e comunità montane, il cui presidente Michele Boscagli ha introdotto il tema spiegando i due principali obiettivi del sodalizio: promuovere i territori che producono eccellenza e accelerare l’iter sulla nuova normativa sul tartufo, che giace in Commissione Agricoltura da 14 anni. In questo senso la partecipazione a una vetrina importante come l’Expo permette di “fare squadra” e divenire più forti, anche in prospettiva del riconoscimento del tartufo come bene materiale dell’umanità, se il governo dovesse sceglierlo come prodotto da presentare alla commissione mondiale Unesco.
A rappresentare il Molise il sindaco di San Pietro Avellana, Francesco Lombardi, nella doppia veste di vicepresidente dell’Associazione Città del Tartufo e di rappresentante della Regione Molise.
“Dobbiamo all’assessore Facciolla la possibilità di affacciarci in questa vetrina di primaria grandezza che è Expo – riferisce Lombardi -. Sul tartufo, soprattutto il bianco pregiato, c’è tanto lavoro da fare soprattutto in termini di conservazione oltre che di promozione e speriamo di poter riuscire, in tandem con la Regione Molise, ad avviare delle buone pratiche di gestione territoriale che possano consentire ai nostri territori di farne una ricchezza ben strutturata nel settore economico e sociale. Questa di Expo lo è certamente, come lo è, seppur a livello territoriale inferiore, la ventunesima mostra mercato del tartufo bianco che si terrà il 31 ottobre e il 1 novembre prossimi a San Pietro Avellana e che, come accade ormai da due anni, vedrà in paese l’arrivo del “treno del tartufo bianco”, carico di centinaia di passeggeri desiderosi di assaporare il prezioso tubero ma anche di conoscere meglio il nostro paese e il Molise”.
A chiudere la mattinata milanese, la degustazione sensoriale di Roberto Pisani del Centro Studi sul Tartufo di Alba, che collabora con il CNR di Milano per sintetizzare un aroma naturale al “gusto” di tartufo da utilizzare per soppiantare quelli chimici attualmente utilizzati nei prodotti al tartufo (con percentuali di prodotto pari al 20-30%) piuttosto che in quelli con tartufo (nel quale il tubero arriva a percentuali del 60%).
Pisani, uno dei massimi esperti nel settore, ha spiegato come, malgrado un’estate particolarmente calda, si prospetti un’annata di qualità medio-alta per il tuber magnatum pico, se persisteranno condizioni favorevoli anche in autunno.
Se favorevole sarà anche la sinergia tra produttori, commercianti, associazioni e istituzioni, il Molise potrà ridurre certamente il gap con realtà consolidate come Alba o i paesi dell’Italia centrale.
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