I fedeli di Don Renato gremiscono la piazza di Roccacinquemiglia per l’ultimo saluto
Suonavano a festa oggi pomeriggio le campane della Chiesa di San Giovanni Battista a Roccacinquemiglia, poco prima delle esequie di Don Renato D’Amico. “In cielo quando muore un sacerdote è un momento completamente diverso da quello che si vive nella disperazione su questa terra“, confida al reporter un religioso. Un concetto difficile da accettare, soprattutto se dentro alla bara vi è un parroco che si è fatto amare da tutte quelle comunità che hanno avuto il piacere di conoscerlo ed apprezzarlo in oltre quarant’anni di vita pastorale.
TeleAesse ha raccolto la testimonianza dell’ex Prefetto dell’Aquila, oggi in quiescenza, Francesco Alecci, venuto apposta da Roma per tributargli l’ultima e la più grande attestazione di affetto. Aveva conosciuto Don Renato qualche anno fa, stringendo con lui un rapporto di intensa amicizia.
Un migliaio di persone hanno voluto rendere omaggio al sacerdote partecipando al rito funebre officiato da Mons. Giuseppe Di Falco, Vescovo emerito, concelebrato con i sacerdoti delle diocesi di Sulmona – Valva e Trivento. L’alto prelato ha rivelato di essere andato a trovare Don Renato all’ospedale di Pescara, qualche giorno prima della sua dipartita, ed avergli dato la sua benedizione. “Era molto affaticato – ha detto – ma quando mi ha visto ha sorriso ed è stato confortato dalla mia presenza”.
La bara del parroco era posizionata verso il popolo, anzichè essere rivolta all’altare. “A significare che Don Renato continua a celebrare in cielo, a gloria della santissima Trinità, e a favore del popolo cristiano ed in particolare per quanti ha incontrato nel suo cammino sacerdotale”, ha spiegato Di Falco.
Al lato del feretro, i gonfaloni dei comuni di Villalago, Castel di Sangro e Roccaraso, con i sindaci Angelo Caruso e Francesco Di Donato; il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Castel di Sangro, Domenico Fiorini, accompagnato dal Ma.s.u.ps Primiano Bubici; i comandanti della Stazioni di Castel di Sangro Amedeo Antonio Arlotta e di Scanno, Enrico Tarquini; i militari della Base Logistico-Addestrativa di Roccaraso agli ordini del Ten.Col. Alessandro Pantaleo; una rappresentanza degli Alpini di Castel di Sangro, Roccaraso, Roccacinquemiglia e Pietransieri; i volontari del Cisar Abruzzo. Tra la folla, il personale docente dell’Istituto Alberghiero De Panfilis di Roccaraso e dell’Istituto Patini – Liberatore di Castel di Sangro.
Al termine del rito funebre le orazioni dei fedeli. Particolarmente commosso l’intervento del sindaco Angelo Caruso. La salma è stata accompagnata nell’ultima dimora dalla banda musicale della città di Chieti, sulle note della marcia funebre di Chopin e il Mosè di Rossini.
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