Incidente con cinghiale sulla SS 652, illeso il conducente del camion
Giovedì sera intorno alle ore 17:30 si è consumato l’ennesimo incidente con un animale selvatico lungo la SS 652 al km 22 nei pressi del confine tra Castel di Sangro e San Pietro Avellana. L’autista di un mezzo pesante stava percorrendo la statale quando improvvisamente un cinghiale di grosse dimensioni, circa 100 kg di peso, ha attraversato la sede stradale impattando contro il camion.
L’impatto è stato violento e rapido, tanto che l’autista non è riuscito a evitare l’enorme cinghiale. Per l’animale non c’è stato scampo nonostante le sua grossa dimensione mentre il conducente, fortunatamente, è uscito illeso ma estremamente scosso.
Il corpo dei Carabinieri Forestali di Castel di Sangro si è recato sul posto insieme al dirigente dell’ASL 1 Dott.ssa Scioli per repertare il sinistro e rimuovere la carcassa dalla sede stradale. Dopo aver espletato le funzioni di rito, il malcapitato non potrà far altro che provare a richiedere un risarcimento danni alla Regione Abruzzo.
Un epilogo decisamente fortunato che ha registrato “solo” il grave danneggiamento del camion di proprietà della ditta edile per la quale lavora l’uomo. Tuttavia questo ennesimo episodio deve spingere la Regione Abruzzo e le ATC ad aprire una profonda discussione sul piano della sicurezza. Sono ormai centinaia i casi di danneggiamenti dei veicoli di privati cittadini che percorrono le strade statali di montagna quotidianamente.
Ogni volta ci si interroga se tutte le precauzioni per salvaguardare l’incolumità degli utenti stradali è stata adottata. Da una verifica sul posto, la situazione stradale è migliorata decisamente rispetto agli ultimi anni, ma nonostante questi importanti accorgimenti la dinamica degli incidenti risulta essere sempre la stessa.
Talvolta si può dare la colpa ai conducenti delle autovetture, rei di aver superato alcune volte i limiti di velocità, ma questo non può essere un alibi per scagionare da responsabilità dirette i “gestori”. Se al posto del camion fosse transitata un’utilitaria, avremmo messo l’ennesimo mazzo di fiori sul guardrail per ricordare il defunto.
Non possiamo aspettare l’ennesimo incidente mortale per indignarci sui social, per poi dimenticare l’episodio dopo pochi mesi. E’ tempo di riformare sostanzialmente il settore della caccia di questi animali selvatici che troppe volte hanno messo a repentaglio l’incolumità cittadini.
Le strade che percorriamo ogni sera non possono essere una “Roulette Russa“. A casa qualcuno ci aspetta.
Michele di Franco
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