Nasce l’Alberghiero di Isernia: è già polemica
L’Isiss “Giordano” di Isernia con il placet della Provincia sta per attivare al suo interno il corso di studio con indirizzo Alberghiero cosa questa che sta suscitando molte perplessità nell’Ipsseoa di Agnone, istituto questo che già deve fare i conti con la concorrenza della blasonata ed identica scuola di Villa Santa Maria, centro abruzzese a pochi chilometri da Agnone e “Patria dei Cuochi”, come, a pari merito, eventualmente, dovrà fare Vinchiaturo che ha in paese un’identica scuola che entrerà in competizione, per accaparrare alunni, con la nascente di Isernia. L’Istituto Alberghiero di Agnone non vede di buon grado l’attivazione di una scuola gemella nel capoluogo Pentro.
“La scuola – affermano dall’Alberghiero di Agnone – non dovrebbe essere un affare di spartizione politica, ma di risposta alle esigenze di formazione del territorio. Ogni indirizzo aperto dovrebbe rientrare in un piano di organizzazione provinciale che abbia una logica sistemica, non di clientelismi. La coesistenza di due alberghieri nella stessa Provincia – continuano – è ridicola, insensata. In Province molto più ampie si punta alla tutela dell’unico indirizzo, si veda Cingoli in provincia di Macerata: in montagna, non facile da raggiungere, ma super tutelato e di alta qualità.
Chi vuol frequentare l’Alberghiero – concludono – deve andare lì. Punto. Così dovrebbe essere per noi“. Dibattito che sta sempre più prendendo piede sui social network. La classica guerra dei poveri con doppioni che non servono” scrivono su Facebook.
Intanto parliamo di Istituti professionali – è l’analitico commento di un cibernauta – una realtà che dovrebbe iniziare ora a seguire le linee guida di una riforma che impone profondi cambiamenti organizzativi e didattici, tesa ad un raccordo più profondo con il mondo del lavoro, in continuo divenire: istituti preziosi, dinamici, frontiere aperte verso i percorsi duali, il raccordo con l’IeFP da un lato e l’ITS dall’altro, che hanno bisogno di respiro, numeri, che non possono nascere improvvisando, replicando, ma che necessitano di diversificazione, di coniugazione e confronto con i codici ATECO; devono declinarsi sul territorio. Sono percorsi che vanno programmati, pensati con la Regione, potenziati con i trasporti. Percorsi in grado di rispondere alle esigenze di formazione della realtà produttiva con cui devono dialogare ed entrare in collaborazione. Altro sono i licei e altro ancora quelli Tecnici.
C’è chi spera sempre in una politica intelligente che sappia sedersi a tavolino e progettare, su scala Regionale, un piano di poli professionali di eccellenza, specialistici per area, calando su di essi trasporti e servizi, creando reti a sostegno dell’orientamento. L’Istruzione professionale è una cosa seria, serissima. Non si tratta di aprire scuole per cercare iscritti e tenere in vita le autonomie. Non si apre un nuovo indirizzo perché calano i numeri su altri. Soprattutto non si creano percorsi doppioni a caso, semmai si analizza il territorio per capire cosa davvero necessità alla realtà produttiva di nuovo che non esiste in posti limitrofi. Il dibattito è aperto. Ma certamente il “Giordano” di Isernia avrà il suo “Alberghiero”.
Vittorio Labanca
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