Orso bruno marsicano a spasso per le strade di Carovilli
Un bell’esemplare di orso bruno l’altra notte è stato fotografato all’interno del centro abitato di Carovilli. Certamente il plantigrado ha sconfinato dal vicino Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise ed attratto da qualche odore o cibo succulento. Siamo nel periodo pre autunnale quando gli orsi cominciano a sentire il bisogno di andare in letargo e quindi accumulare il più possibile grasso necessario per poter superare dormendo l’inverno. La notizia è rimbalzata anche dalla Pro Loco di Carovilli.
“La scorsa notte – scrivono in un post di Facebook – ci ha fatto visita un Orso Marsicano proveniente dal Parco Nazionale. Visto l’evento straordinario e possibili incontri con la popolazione, si raccomanda di rispettare le indicazioni del Parco per il ‘quieto vivere’ di entrambe le parti. L’orso marsicano non è un orso come gli altri. Ha un’indole ‘buona’ “ – affermano dall’associazione guide ambientali.
“Nell’ultimo secolo non ha mai attaccato l’uomo e un’ipotesi -afferma il biologo della Sapienza, Luigi Boitani – è che i tratti della mansuetudine si siano evoluti grazie a millenni di vicinanza con la popolazione“. Ma cosa fare se si ha un incontro con un orso?. “Sebbene l’incontro con un orso può essere un evento bellissimo, per molti, in realtà può essere pericoloso, sia per gli orsi, sia per le persone. Quindi se lo vogliamo osservare, fotografare, magari per postarlo sui social – ha sottolineato Daniela D’Amico, dirigente dell’Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche (AIGAE) e Responsabile Promozione e Comunicazione del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise – o semplicemente lo incontriamo nostro malgrado in montagna, dobbiamo adottare alcune semplici regole. Quando si ha la fortuna di incontrare un orso in montagna, la cosa più importante è mantenersi calmi e indietreggiare lentamente senza fare movimenti bruschi.
data-full-width-responsive=”true”>
La reazione più comune di un orso quando si accorge della presenza umana è di allontanarsi; In altri casi, l’orso si alza sulle zampe posteriori: non si tratta di una postura aggressiva, bensì di un suo modo per osservare meglio i dintorni, acquisire informazioni con l’olfatto (perché vede poco) e, quasi sempre, fuggire; anche quando l’animale sembra tranquillo, ricordarsi che si tratta di un selvatico e quindi è bene non avvicinarsi per nessun motivo. Comportamento che si deve adottare quando si effettua fotografia naturalistica: non utilizzare alcun tipo di esca, lasciare sempre vie di fuga all’orso, evitare di divulgare sui social in tempo reale il luogo esatto dell’eventuale avvistamento, non assumere atteggiamenti intimidatori nei confronti dell’orso, rispettare i regolamenti vigenti all’interno delle aree protette, non disturbare l’animale in alcun modo, evitare di inseguire l’orso con l’auto.
Ricordiamoci sempre – conclude D’Amico – che poter vantare in un Paese come l’Italia, così densamente popolato, dei territori in cui ancora vivono gli orsi è qualcosa che deve farci sentire orgogliosi e pronti ad accettare le sfide che questo comporta“.
Vittorio Labanca
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.