Mentre tutto sembrava volgere al meglio arriva una doccia gelata dal nosocomio sangrino con l’annunciata sospensione ‘temporanea’ dell’attività ambulatoriale di ostetricia e ginecologia, almeno fino al 15 dicembre. Vale a dire che fino a quella data – se tutto va bene – le gestanti e comunque le donne del comprensorio che necessitano di assistenza sanitaria specifica non avranno alcun tipo di conforto medico.

La decisione siglata dal direttore sanitario, Maurizio Masciulli è stata presa “ In considerazione di urgenti e improcrastinabili interventi collegati ai lavori di miglioramento sismico che interessano il 3° piano della struttura ospedaliera che hanno reso momentaneamente indisponibili i locali attualmente utilizzati dai dirigenti medici del servizio di anestesia e rianimazione. Pertanto – continua la disposizione del dirigente – sentito il parere del direttore dell’Unità Operativa che dispone al terzo piano di un ambulatorio utilizzato un solo giorno alla settimana e della contingente difficoltà a continuare ed assicurare il servizio ambulatoriale stesso per la contemporanea assenza di più dirigenti medici determina la momentanea sospensione”.

Sulla questione interviene Beato Biagio (sindacato Fials) “Sospendere anche se temporaneamente l’attività dell’ambulatorio di ostetricia e ginecologia mentre si stanno raccogliendo le firme per chiederne il potenziamento è un’incredibile assurdità”. Dunque una situazione incresciosa alla quale va ad aggiungersene un’altra e non di poco conto: perché i corsi (obbligatori) di formazione professionale (dell’Asl Avezzano – Sulmona – l’Aquila) riservati al personale di Castel di Sangro non si svolgono in sede?

A fare due conti (missione, spese carburante, rimborsi, ecc) è più economico distaccare un medico (docente) o mandare 3 – 4  operatori sanitari ogni volta a L’Aquila? Risposta che, in tempi di austerità, meriterebbe una motivazione plausibile.

Altra piccola curiosità: chi sostituisce il personale assente durante la formazione?

A voi lettori, le considerazioni finali.