Politici molisani e abruzzesi sotto accusa, sanità allo sbando in Alto Molise
Organizzata dal Circolo San Pio di Agnone la manifestazione svoltasi nella mattinata del 20 novembre a sostegno dell’ospedale San Francesco Caracciolo ha avuto buon esito. Non solo gli studenti delle scuole superiori (assenti quelli del liceo scientifico perché in gita) ma anche tanta gente comune con striscioni e slogan affinchè il nosocomio alto molisano non subisca più tagli. Presenti i sindaci di Agnone, Belmonte del Sannio e Capracotta oltre al rappresentante regionale Andrea Greco.
Fra la gente assessori, consiglieri e vicesindaco di Agnone. Tutti, insieme ai rappresentanti di associazioni e del Comitato de ‘Il Cittadino C’è‘ e a don Francesco Martino, esperto e responsabile della Pastorale Sanitaria Diocesana hanno preso la parola, una volta giunti sul piazzale ospedaliero dopo la sfilata sul corso di Agnone, soprattutto per complimentarsi con chi ha aderito all’iniziativa e per spiegare gli ultimi passaggi in atto, sotto il profilo amministrativo e politico perché l’ospedale Caracciolo mantenga la propria dignità ospedaliera e sanitaria ed evitando ulteriori tagli che porterebbero l’ospedale davvero alla chiusura.
Fumogeni, tamburi, manifesti e slogan dei più giovani. Tristezza, preoccupazione e disappunto della gente più matura. Ma il dato positivo è che Agnone in particolare non è refrattaria all’azzeramento imposto al Caracciolo. Che la gente c’è ed è pronta a manifestare e chiedere con forza i propri diritti come quello alla salute.
Che sotto la cenere cova della brace ardente che potrebbe diventare un fuoco ardente e che i sindaci e chi conta si stanno davvero adoperando alle alte sfere perché si riveda e ci si ravveda sulla politica delle soppressioni della Sanità.
Il Caracciolo rappresenta il diritto alla salute per molte popolazioni anche abruzzesi che benché non presenti alla manifestazione, tramano tutti per la salvezza del nosocomio posto a pochissimi chilometri dal confine. Ora si spera che la manifestazione pro Caracciolo, conclusasi prima dell’ora di pranzo, non sia o resti un caso isolato anzi che diventi un vero grido delle popolazioni di quest’area verso le Regioni Molise ed Abruzzo che hanno l’obbligo di tutelare i diritti costituzionalmente garantiti degli abitanti che vivono le zone più marginali delle due regioni.
Vittorio Labanca
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