Diventa incandescente a Castel di Sangro la polemica sull’albero monumentale abbattuto al bosco Scodanibbio in località Madonna degli Eremiti. Su un gruppo di facebook  alcuni utenti chiedono agli investigatori di esplicitare le responsabilità di chicchessia ipotizzando anche la presunta complicità di chi (ovviamente si ignora) possa aver ipoteticamente legittimato il taglio della pianta con un consenso verbale –  tutto da dimostrare. E adesso spunta anche una prova su Facebook con la pubblicazione di alcuni scatti che documentano  la presenza di un mezzo di trasporto.

Nel frattempo le indagini, affidate al corpo della polizia municipale, stanno procedendo speditamente per individuare l’autore o gli autori della bella pensata. Ciò che pare certo, finora, sono le pene previste, abbastanza pesanti per l’abbattimento di un albero monumentale.

L’articolo 7 della legge regionale n. 10 emanata dalla Regione Abruzzo, infatti, prevede una sanzione amministrativa da euro 5.000 a 100.000. E poi ci sarebbe l’applicazione di due articoli del codice penale: l’art. 635 (danneggiamento punito con reclusione da 6 mesi a 3 anni) e il 734 che nella fattispecie punisce: “chi devasta o deteriora le bellezze naturali di determinati siti; la norma pone, quale condizione essenziale, che si tratti di luoghi soggetti alla speciale protezione dell’Autorità”.Con sanzione amministrativa da 1.032 a 6.197 euro. 

Il cerro ultrasecolare abbattuto è stato classificato “monumentale”  nell’elenco degli alberi censiti dalla Regione Abruzzo. Ma attenzione a prendere alla lettera codice penale e legge regionale: pare certo che la sanzione amministrativa effettivamente applicata in caso di condanna si calcoli con il doppio del minimo previsto per entrambi gli articoli di legge.

Dal fronte delle indagini, invece, la soluzione sembrerebbe vicinissima ad una svolta ma il condizionale è sempre obbligatorio.