Sindaco Pizzoferrato condannato per concussione, annunciato ricorso in Appello
Casa di Riposo "Villa Arzilla" Condannati il Sindaco e il Vicesindaco per concussione in danno di un imprenditore di Castel di Sangro
Il Tribunale di Lanciano, davanti Giudice Dott. Giovanni Nappi, all’odierna udienza del 12.04.2021, nel procedimento penale che vedeva imputati, oltre al Rup Calabrese, ed al direttore dei Lavori Vincenzo Bucci (assolti), il sindaco del Comune di Pizzoferrato, Sig. Palmerino Fagnilli ed il vice sindaco dell’epoca, anno 2017-2018, Sig. Adolfo Emiliano Di Sciullo, li ha riconosciuti colpevoli dei reati di concussione consumata e tentata, perpetrata in danno dell’ing. Stefano Pecorella, imprenditore di Castel di Sangro, titolare della società COSEL srl, aggiudicataria della concessione pubblica di gestione per ventinove anni della residenza per anziani “Villa Arzilla” di Pizzoferrato, previo adeguamento strutturale e funzionale dell’immobile comunale che doveva essere recuperato e per il quale aveva investito ingenti capitali propri.
Il Sindaco di Pizzoferrato è stato condannato ad anni due e mesi dieci di reclusione e alla intedizione perpetua dai pubblici uffici.
Ampiamente assolti, invece, gli altri due imputati; il direttore dei lavori Vincenzo Bucci e il geometra comunale Domenico Calabrese, entrambi difesi dall’avvocato Massimo Biscardi. La sentenza ha, inoltre, condannato il sindaco Fagnilli – al suo quarto mandato alla guida del paese abruzzese di circa mille abitanti – e il vice dell’epoca a una provvisionale risarcitoria di 10 mila euro a favore dell’imprenditore Stefano Pecorella, gestore di “Villa Arzilla” e amministratore della Cosel srl, patrocinato dagli avvocati Aldo e Gaetana Di Ianni.
I reati di concussione consumata e tentata sono relativi alla richieste fatte all’imprenditore dell’assunzione di una nipote del sindaco Fagnilli, per il vice Di Sciullo la circostanza di aver chiesto per sé la carica di direttore di “Villa Arzilla” e per entrambi l’assunzione di altre sei persone a loro vicine. Il sindaco Fagnilli ha sempre respinto le accuse. Previsto il ricorso in Appello.
“Oggi – dichiarano gli avvocati Aldo e Gaetana di lanni, collegio difensivo che ha patrocinato con la costituzione di parte civile – le ragioni del Pecorella e della Cosel nel procedimento penale, è arrivata la sentenza di condanna per il Fagnilli e il Di Sciulli, condanna, che dopo quattro anni di sofferenza del Pecorella, dà ragione all’imprenditore concesso, la cui soddisfazione era quella di poter realizzare la propria iniziativa sociale ed imprenditoriale nel Comune di Pizzoferrato ed in favore della comunità locale e del comprensorio montano, scopo che è rimasto inattuato per le illecite ingerenze del potere politico locale, Pronuncia di condanna che rende giustizia di una natura tracotante e di un delirio di onnipotenza che ha connaturato l’intera condotta dei due imputati, nella quale si colgono evidenti convinzioni di ritenuta impunità del potere politico di fronte alla legge, anche in presenza di condotte delittuose particolarmente gravi quali quelle che investono l’utilizzo per fini privati del potere e della cosa pubblica“.
credit: Ansa
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