Tensione a Pescasseroli: meccanico in cella per Resistenza a Pubblico Ufficiale
La situazione si fa sempre più intricata per un meccanico di 56 anni residente a Pescasseroli, identificato solo come A.F., accusato di resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Secondo le prime indagini, l’uomo avrebbe non solo ferito un carabiniere, ma avrebbe anche danneggiato la scrivania della caserma e la pattuglia di servizio. La difesa del 56enne, però, è pronta a contrapporsi a queste accuse.
A darne notizia è stato Andrea D’Aurelio, vero e proprio anchorman della cronaca abruzzese che con una sua diretta ha annunciato i dettagli preoccupanti di questo incidente, animando le discussioni nella comunità locale di Pescasseroli.
Il dramma si è svolto nella notte tra sabato e domenica, quando A.F. si sarebbe recato sotto casa di un suo conoscente, con cui aveva avuto dei dissapori in passato. Dopo una discussione tra i due, una pattuglia dei carabinieri è intervenuta, trovando il meccanico all’interno della sua auto in uno stato evidente di alterazione. A questo punto, secondo quanto riferito dalle autorità, i militari hanno deciso di sottoporlo al test dell’alcoltest, che A.F. avrebbe rifiutato, reagendo con furia.
“Vi ammazzo tutti. Non dovete fermare me“, avrebbe urlato il 56enne, insultando e minacciando i carabinieri. Ma le accuse non finiscono qui. Si sostiene che il meccanico abbia anche spintonato i militari, ferendone uno alla spalla. Subito dopo l’aggressione, il carabiniere è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Castel di Sangro, dove i medici hanno diagnosticato lesioni guaribili in venti giorni.
Successivamente, portato in caserma per ulteriori accertamenti, il meccanico avrebbe continuato il suo comportamento violento, danneggiando scrivanie dell’ufficio e persino le pattuglie dei carabinieri. Su ordine del sostituto procuratore della repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, A.F. è stato arrestato in flagranza di reato e posto agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida e del rito direttissimo, previsti per martedì.
Tuttavia, la versione difensiva presentata dal suo avvocato suggerisce una diversa sequenza degli eventi. Secondo la difesa, il 56enne, tornato a casa dopo una festa, si sarebbe recato sotto casa del suo conoscente per chiarire alcune questioni personali. Fermato dai carabinieri, durante i controlli sarebbe caduto su uno dei militari, ferendolo accidentalmente. La difesa chiederà quindi la revoca della misura cautelare o una misura più mitigata.
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