Vandali in azione a Villa Canale di Agnone, se la prendono con fontana Minaldo

“Ignoti vandali nei giorni scorsi, come già qualche anno fa, hanno cancellato i nominativi della famiglia che a proprie spese ha restaurato la antica Fonte ed edificato la Madonnina poi benedetta dal compianto arciprete don Alessandro Di Sabato di Agnone. Provvederemo a sporgere regolare denuncia contro ignoti, ma suggeriremo all’orecchio degli inquirenti qualche nominativo. Sono passati tre anni dalla realizzazione della statua ma ripetiamo che se essa non viene considerata una risorsa per la comunità ma viene osteggiata in tutti i modi, in primis addirittura dalla chiesa locale e da Trivento, allora meglio toglierla e farla dimenticare“.
Scrive così in una nota di Facebook lo psicologo Luigi Mastronardi papà della nota attrice Alessandra che ha radici a Villacanale frazione di Agnone e che ha restaurato la fontana Minaldo in agro di Villacanale. Il noto professionista qualche anno fa volle porre una statua della Madonna presso la Fonte sita vicino al borgo abitato cercando di dimostrare anche quanto il sito potesse avere risalto sotto il profilo turistico e religioso. Cosa questa probabilmente non condivisa da alcuni abitanti che nel tempo hanno istaurato una sorta di “contenzioso” col Mastronardi.
Fonte e statua della Madonna “benedette dalle autorità religiose il 19 Agosto 2016” si legge nel sito nato appositamente per la Fonte Minaldo.
“La storia della Fonte Minaldo in quel di Villacanale risale a molte e molte decine di anni fa, quando fu costruita al lato della strada verso i campi della zona, una grande vasca che raccoglieva l’acqua che sgorgava da una semplice fontanella di ghisa. La vasca consentiva agli animali che transitavano per la strada di abbeverarsi e ristorarsi comodamente tra il fresco delle querce. Non solo ovviamente ma era di grande aiuto anche per i contadini che potevano beneficiare di un’acqua leggerissima e gradevolissima e facile da riporre anche nelle bottiglie e recipienti di terracotta per il lavoro dei campi.
Poi i contadini si fermavano presso la Fonte anche per arrotare le falci e i coltelli da lavoro sulla pietra friabile della grande vasca che così veniva a soddisfare tante e diverse esigenze. Sui bordi infatti della vasca sono rimasti gli incavi di questi arrotamenti a testimoniare di come il duro lavoro del contadino abbia tratto così grande beneficio dalla sosta presso questa importante fonte. Il nome Minaldo deriva, molto probabilmente, dal nome del proprietario del fondo che così ha lasciato testimonianza di sé, magari anche senza volerlo. In tempi recenti la Fonte è stata restaurata aggiungendo di lato alla vasca un grande lavatoio che avrebbe potuto consentire di lavare panni e quant’altro sarebbe potuto essere utile alla vita del contadino.
L’acqua sgorga da una collina e si raccoglie in una grande polla artificiale dietro la porticina e poi fuoriesce con un gettito lieve e silenzioso. In tempi di piogge abbondanti, è tale e tanto il flusso dell’acqua che il getto diventa gioiosamente rumoroso e l’acqua fuoriesce anche dai fori del cosiddetto “troppo pieno” sulle mura della Fonte. Per i Villacanalesi questa Fonte ha da sempre costituito un prezioso monumento anche per la allegra dicerìa della nascita dei bambini dietro la sua porticina“.
Vittorio Labanca
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