Villa Scontrone in lacrime per l’ultimo saluto a “Nino”
Tante lacrime e inconsolabile disperazione negli animi della comunità di Scontrone e Villa, oggi pomeriggio, nella Chiesa della Madonna del Carmine, per esternare il forte attaccamento e l’amicizia verso la famiglia di Nino Di Guilmi. Sono stati, davvero, in tanti a partecipare all’ultimo saluto del povero pensionato scomparso in modo inaspettato nel fatale incidente, accaduto la sera di lunedì scorso.
Come era prevedibile a porgergli l’estremo saluto, tra la folla, c’erano i suoi amici di Castel di Sangro, Alfedena, Barrea, Roccacinquemiglia, Roccaraso e anche quelli venuti dal vicino confine isernino. A “Nino volevano bene tutti – a stento riesce a parlare per la commozione un anziano del paese – i manifesti funebri attestano come la gente stima e considera questa famiglia – si confida con il cronista, il vecchietto, forse un parente.
La Chiesa gremita ha costretto diverse persone ad ascoltare la funzione dall’esterno. Tra la folla, il sindaco, Ileana Schipani; il comandante della stazione dei carabinieri di Alfedena; il parroco di Roccacinquemiglia, Don Renato D’Amico; le insegnanti dell’ex plesso scolastico – soppresso tre anni fa – Rosalba De Simone e Maria Gasbarro; una grande partecipazione dei dipendenti in servizio e in quiescenza di Poste Italiane dell’area sangrina – colleghi di Virginia Petrarca, moglie del povero, Nino. Nei primi banchi della chiesa, insieme agli altri congiunti, le figlie, Barbara, Roberta e Vittorio.
Ad officiare la funzione religiosa è stato il parroco di Scontrone e Villa, Don Marco Wielgosz, che ha concelebrato con i paramenti sacri del lutto, insieme al parroco di Castel di Sangro, Don Eustacchio Schiappa e il parroco di Ateleta – Castel del Giudice, Don Nicola Perrella.
“ Solo il silenzio può far riaffiorare le parole della fede”. Un passaggio significativo dell’omelia di Don Marco, che ha interpretato il sentimento di tristezza ma anche di speranza dei fedeli che sono certi ritrovare Nino “in un giorno inaspettato” – come detto nella prima lettura – per riabbracciarlo di nuovo.
Un lungo e grande applauso al termine della Messa ha salutato per sempre il feretro di questo grande amico di Villa Scontrone, originario di Cupello (Ch).
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