Agnone, Università delle Generazioni: “Sul caso Regèni vogliamo la verità”
L’Università delle Generazioni, occupandosi prevalentemente di cultura sociale, intende offrire (tra le tante possibili) una riflessione tratta dalla tragica attualità legata all’ancòra inspiegabile delitto del ricercatore Giulio Regèni , avvenuto in Egitto, nella capitale Il Cairo, tra gennaio e febbraio 2016.
Tale caso, infatti, si presta a molteplici riflessioni, pure a causa dei troppi tentennamenti delle Autorità dell’Egitto e delle diverse e contrastanti versioni date per individuare colpevoli e mandanti, cosicché le cosiddette innumerevoli “verità” egiziane (ritenute veri e propri “depistaggi” dalle Autorità politiche e giudiziarie italiane, ma anche dalla stampa internazionale e dalle Cancellerie di numerosi Paesi) stanno diventando proverbiali tanto sono e addirittura “verità pacchiane”, inverosimili e offensive.
E già circola la frase “E’ falso come le verità egiziane” che si presterebbe non soltanto a diventare un “proverbio” ma potrebbe addirittura identificare (seppure ingiustamente e suo malgrado) le caratteristiche di un intero popolo, così come è avvenuto con il termine “levantino” per indicare spregiativamente alcuni atteggiamenti e comportamenti di persone e popoli orientali tendenti storicamente all’imbroglio, al raggiro (specialmente commerciale) e ad altre negatività legate alla inaffidabilità e alla inattendibilità più o meno assolute e comunque preoccupanti. Certo, sono purtroppo “luoghi comuni” … ma l’importante è non favorire il “conio” di luoghi comuni, poiché proprio perché così coniati diventano poi “moneta corrente”.
Alla fin fine, conviene, nella vita quotidiana e in quella di uno Stato (come l’Egitto, così tanto amico dell’Italia e del mondo per la sua immensa civiltà), offrire tante verità per non dire la verità?… Alla lunga un simile atteggiamento non potrà che nuocere a chi usa tutte queste ambiguità a danno della dignità altrui (del popolo italiano, in questa vicenda, quindi di ognuno di noi). Non è in gioco soltanto la credibilità degli individui e dei popoli ma è in gioco la loro identità storica e ultramillenaria. Tutti ciò ha anche dei costi economici pesanti oltre che morali. La stessa inquietante “Sfinge” egizia si presta da millenni ad interpretazioni troppo equivoche e assai poco rassicuranti, anche se il suo significato mitologico magari è tutta un’altra cosa. Verità vera, prudenza e dignità spesso possono salvare le persone così come i popoli.
Domenico Lanciano
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