Arte e letteratura protagoniste a Castel di Sangro: Slobodanka Ciric e Mila Maraniello alla Pinacoteca Patiniana
Sabato 23 novembre, alle ore 10:00, la Pinacoteca Patiniana di Castel di Sangro si trasformerà in un luogo di incontro tra letteratura e arte visiva. La scrittrice e performer serbo-napoletana Slobodanka Ciric presenterà il suo nuovo libro, “E mi chiedi…”, edito da Scuderi Editrice, accompagnata dalla giovane digital artist Mila Maraniello, che esporrà due opere ispirate ai capolavori di Teofilo Patini.
L’evento, giunto alla sua quarta edizione, rappresenta un appuntamento ormai consolidato nella vita culturale della cittadina abruzzese, dando il via simbolicamente alla stagione invernale e accogliendo i primi visitatori e turisti.
Ad aprire i lavori, con i saluti istituzionali, sarà l’assessore ai Beni Artistici e alle Pari Opportunità del Comune di Castel di Sangro, Enia Acconcia. Seguiranno gli interventi della professoressa Giuliana Mannarelli, rappresentante del Centro Antiviolenza Donna di Castel di Sangro, e la partecipazione degli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Arrigo Serpieri”.
L’ingresso all’evento è libero e gratuito. A moderare l’incontro sarà il sociologo e giornalista Giuseppe Giorgio.
Curato da Silvana Guida, “E mi chiedi…” si presenta come un’opera che instaura un dialogo profondo e intimo con il lettore. Il testo esplora il dualismo tra sofferenza e forza, tra sogno e bellezza, offrendo una rinnovata percezione dello spazio, del tempo e della vita.
“Un omaggio a chiunque stia attraversando un momento di buio e non riesca a scorgere la luce; una dedica all’universo femminile: alle donne ‘fenici’ che hanno saputo trasformare il dolore in rinascita; alle donne che sono ‘nel mezzo del cammin’; a quelle che faticano a trovare ‘la diritta via’ e a quelle che non potranno più percorrerla” – scrive Slobodanka Ciric.
Mila Maraniello esporrà due opere ispirate al linguaggio artistico e alla visione sociale di Teofilo Patini. L’artista, che nutre una profonda ammirazione per il pittore e un legame con i luoghi da lui ritratti, spiega:
- Speranza (ispirata a “La Morte di Jacopo Ortis” e “Il Buon Samaritano”):
«Jacopo Ortis e l’uomo povero del Buon Samaritano, entrambi in fin di vita, sono accomunati dalla speranza, seppur in forme tragiche e diverse. Nel loro dolore simboleggiano la forza e il limite della speranza umana di fronte alla sofferenza.» - Come lei (ispirata a “Ritratto di Bambina” e “Donna ciociara in abiti tradizionali”):
«Due figure femminili – una giovane e una anziana – condividono uno sguardo intenso che sfida il tempo. Entrambe sembrano riflettere una comprensione profonda e comune della vita.»
Un evento che fonde letteratura, arte e memoria collettiva, offrendo al pubblico un’occasione unica per riflettere e lasciarsi ispirare.
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