Gianluca Galotta, “Paesofia – Filosofia e viaggi nei piccoli paesi” per riflettere e pensare
Lo scrittore Gianluca Galotta torna con un nuovo volume dal titolo “Paesofia – Filosofia e viaggi nei piccoli paesi“, pubblicato dalla casa editrice La scuola di Pitagora con prefazione a cura di Leonardo Caffo.
Come suggerisce il titolo, il libro ci invita a riflettere su come «Oggi nei piccoli paesi troviamo una sophía rara nel mondo consumistico e frenetico dei nostri giorni. Una sapienza che consiste nell’invito a fermarci e rallentare per poter riflettere e pensare». E Galotta lo fa ripercorrendo le teorie filosofiche che hanno costituito la storia del pensiero Europeo e del Mondo ma in modo semplice, scorrevole, leggero senza l’uso di pesanti tecnicismi e approfondimenti accademici al fine di coinvolgere ogni lettore e ogni appassionato della storia dei borghi, delle tradizioni e dei viaggi.
L’opera è divisa in due sezioni. La prima parte è dedicata ai grandi pensatori dall’era classica alla modernità, ma come è possibile sperimentare e legare il loro pensiero ai piccoli paesi? Galotta l’ha trovato e lo espone in modo significativo ed autentico. Il mito della caverna di Platone? Nei piccoli borghi è più facile liberarsi dalle catene che ci imprigionano perché ci sono meno apparenze. E dove si trova il bene sommo di Aristotele? Nei paesi fiorisce la sapienza, la virtù in cui risiede la felicità perfetta. O ancora, il piacere di Epicuro? In una piccola realtà è più agevole esercitare la saggezza, apprezzare le piccole cose come la semplice assenza di dolore. In un borgo è più semplice vivere secondo un ordine razionale del tutto, o meglio come suggerisce Seneca, “vivere secondo natura“, e richiamarci all’interiorità per cogliere la verità (Sant’Agostino), cogliere quella realtà semplice ed indivisibile che per Boezio è il fondamento della nostra felicità, o scoprire il terreno fecondo per innalzarci e per il sorgere di utopie come auspicava Thomas More. In questi piccoli centri è più facile essere parte di una comunità come auspicava Rousseau, approssimarci al nirvana di Shopenauer, trovare un ambiente favorevole alla vita religiosa che secondo Kierkegaard è l’unica strada per evitare angoscia e disperazione, e al superamento del nichilismo come ci invita a fare Nietzsche.
La seconda parte si sofferma sul valore dei borghi e della loro memoria attraverso tre viaggi che Galotta compie in tre paesi, tra i più piccoli d’Italia: Castelverrino (IS), Marcetelli (RI) e Montelapiano (CH). Lo scrittore va alla ricerca di piazze, centri storici e aneddoti per trasmettere al lettore l’importanza e il ruolo fondamentale che conserva ogni borgo, per una futura crescita culturale e una rivalutazione delle risorse insite. Negli ultimi due anni si è parlato molto di borghi e di un turismo sostenibile che permette di scoprire angoli segreti che poi si rivelano musei a cielo aperto. E proprio negli anni della pandemia del Covid-19 che gli italiani hanno riconsiderato le tradizioni regionali che costellano la penisola. Non a caso esiste l’associazione “Borghi più belli d’Italia” con l’intento di salvaguardare, rivitalizzare e pubblicizzare le piccole realtà ricche di valore ma che rischiano lo spopolamento e l’abbandono.
Il volume si conclude con il luogo del cuore di Gianluca Galotta, il “Senso delle intersezioni” che abbiamo letto e apprezzato, racchiuso nello scrigno invernale e innevato di Rivisondoli Gianluca Galotta racconta Rivisondoli in “Il senso delle intersezioni”, recensione di Mariangela Amadio.
Mariangela Amadio
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