Testimonianza da un’oriunda di Vastogirardi: Da noi le porte erano così
Roma – ‘O vastesina bella, un saluto ti voglio portar, vieni a Vastogirardi paese più bello non c’è, e non aver paura se il lupo canta per te….’ Sono i versi di una canzone che da anni viene cantata a Vastogirardi in ogni occasione, in ogni riunione, la si può considerare l’inno del paese.
Di questo borgo bello e accogliente, da sempre un luogo sicuro per chi ci abita e per chi ci torna in villeggiatura, dove ci si fida del vicino, del compaesano, ma anche del forestiero, e dove non si ha paura del lupo, di nessun lupo. Un paese adesso terrorizzato dai furti notturni che si sono diffusi in tutto l’Alto Molise.
A Vastogirardi non si è mai stati abituati a pensare che i ladri possano farci visita, ne durante il giorno e ne nel cuore della notte. È tutto diverso ora. Ora i ladri sono arrivati, si aggirano di notte, entrano nelle case. Ora si sono rese necessarie e si organizzano le ronde notturne.
Certamente i pochi abitanti che ormai lo popolano e i pochi sistemi di protezione in uso contro i ladri, non rappresentano un ostacolo per gli autori di questi furti, che possono muoversi indisturbati nella notte buia e deserta e che con poco sforzo riescono ad aprire porte e finestre. Noi in città, abbiamo grate alle finestre, porte blindate, allarmi, ma a Vastogirardi, e sicuramente anche nelle zone circostanti, queste precauzioni non servono, o meglio non servivano!
Ho parlato con qualcuno dei miei compaesani e ho percepito la loro angoscia in questa situazione. Io non sono li in questo momento e non ho fortunatamente subito un furto, una violazione della mia casa, tuttavia sto provando la stessa angoscia, perché non è solo una singola casa ad essere stata violata ma l’intero paese. Sono la sicurezza, la tranquillità e la fiducia nell’altro, da sempre presenti in questi luoghi ad essere in pericolo.
È triste pensare che anche a Vastogirardi, dove chi arriva è sempre il benvenuto e la porta è sempre aperta, possa diffondersi quel sentimento di diffidenza verso il prossimo ormai così diffuso nella città e addirittura nei condomini, che si possa guardare con sospetto chiunque ad un primo sguardo non ci risulti familiare e che si possa arrivare a blindare porte e finestre.
Elena Colucci
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