Sant’Anna, Jelsi, festa del grano: un trinomio inscindibile per chi ama questa terra, ma anche per chi non la conosce ancora. Gioia di voci allegre, di colori vivaci e canti spensierati…come descrivere con semplici parole un mosaico artigianale di cultura e tradizione, di gioventù e vecchia saggezza?

L’atmosfera è intensa e lieta, la gente passa tra i carri, minuziosamente preparati dai gruppi paesani nei mesi precedenti e, in questo giorno, orgogliosamente esposti; sfumature di colori, magistralmente scelti, dal biondo chiaro al bruno, i chicchi di grano splendenti al sole.

Le traglie, antiche strutture per portare le spighe, partecipano oggi insieme agli asini e ai buoi come ospiti ai quali si rende omaggio, dopo un’era di fatiche. La festa di Sant’Anna è un ringraziamento solenne, un inno di paese, un gioco di ragazzi che cantano la vita, presi per mano da uomini che tornano bambini.

La comunità jelsese sa accogliere e trasmettere accoglienza, sa amare e farsi amare. Ormai giunta al suo 214° anniversario, la festa non smette però di emozionare e ricordare a tutti noi l’unica cosa che davvero conta: il miracolo del grano che tutto rinnova.

Fabio Picone