Agnone e Villa Santa Maria commemorano san Francesco Caracciolo: funzione religiosa e cena
Tre giorni di festa per commemorare San Francesco Caracciolo, patrono dei cuochi, fondatore dell’ordine dei Chierici Regolari Minori, il santo che unisce due paesi e due regioni. Abruzzo e Molise perché nato a Villa Santa Maria nel 1563 e morto nel 1608 ad Agnone e proclamato santo nel 1807.
Dal piccolo centro abruzzese la processione partita ieri a piedi, dopo una trentina di chilometri, giungerà nel centro altomolisano intorno alle ore 17,00 di oggi 2 giugno. Sosta presso l’ospedale intitolato a san Francesco Caracciolo dove autorità comunali e cittadine riceveranno gli ospiti. Quindi fino alla chiesa dell’Annunziata dove Padre Raffaele Mandolesi concelebrerà la santa messa: alle ore 18 il rinfresco nel palazzo dei Filippini.
Giornata importante anche grazie al rientro dello scorso anno ad Agnone, dopo un secolo di assenza, dei padri Caracciolini con P. Cleophas Paluku Masudi, nominato Parroco di San Marco, e p. p. Jean Baptiste Kambere, come superiore della comunità Caracciolini di Agnone e Vicario Parrocchiale di San Marco, Sant’Amico e San Biase. Dopo il triduo di preghiera di, domani 3 giugno, la giornata clou è quella del 4 giugno giorno della morte del Santo.
Alle ore 18.00 sarà il Vescovo Claudio Palumbo a celebrare la messa nella chiesa dell’Annunziata. Previsti a seguire l’intervento dell’assessore al turismo del comune di Agnone e del delegato dell’Accademia Italiana della Cucina, Franco Di Nucci, che parlerà proprio sul cibo locale e sui collegamenti storico-culturali del santo patrono dei cuochi. Quindi grazie alla chef Stefania Di Pasquo (Locanda Mammì) ed al Comune, alle ore 20.30, in palazzo San Francesco “Interpretazione dei prodotti locali” con Umberto Masciotra (ristorante Terra Mia) e Mirko Salvatore (La Panonda), tutti operanti in Agnone.
Serata allietata dal duo “Contaminazioni project” con Nicole Massanisso (voce) e Paolo Mignogna (chitarra). Il costo è di 25 euro prenotabile al 324.77.83.541 (Tamara).
Vittorio Labanca
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