Carnevale, a Jelsi la tradizione continua con la ‘ballata dell’uomo orso’
Dodicesima edizione del “Ballo dell’Orso”. “A Jelsi lo rimisi in piedi con la partecipazione del gruppo dell’Associazione “Gli Orsi Volanti” (dopo che non era stato più eseguito per i vicoli di Jelsi dal secondo conflitto mondiale) proponendo liberamente nel 2018 una “Ballata” in rima e canto (interpretato da Peppe Pirro) scritta in una notte, interpretata dalle varie figure popolari, atta a dar miglior comprensione alle valenze antropologiche e psicologiche dell’azione scenica: da un lato il mito di Dioniso (da noi l’Orso interpretato per primo da Michele Fratino) che si cela sotto sembianze animali (con corna) che viene sacrificato a favore della rinascita in forma di frumento; dall’altro il timore di una comunità (la società, la religione che avversa il paganesimo, i dogmi e le regole…), verso chi non s’allinea, il diverso, colui che dà valore al suo lato “selvatico” e al puro incanto del bambino“.
Ad illustrare a TeleAesse la maschera è Pierluigi Giorgio, artista eclettico, attore, regista e commediografo. E’ lui l’artefice di questa pantomima geniale, intrisa di tradizioni e amore per il suo Molise. Giorgio, ideatore di documentari memorabili e braccio destro della produzione Rai di “Geo e Geo”, è conosciuto ovunque negli ambienti nazionali della cultura e dello spettacolo.
“Le fonti di come avvenisse nel passato la ballata – continua Giorgio – con pura semplice azione tra i vicoli, sono state riferite (e registrate in audio) da due anziani signori di Jelsi (Valiante) che hanno interpretato la parte dell’Orso, hanno insegnato a farlo e hanno testimoniato i ricordi dei loro antenati. In Molise il “capro espiatorio” è anche il Diavolo di Tufara o il Cervo di Castelnuovo al Volturno (anche a questa rappresentazione detti nel ’93 una decisa pennellata di restauro – dilatando la teatralità – che impresse uno slancio determinato verso la conoscenza della stessa, fuori regione); in Sardegna il parallelo è con le loro svariate, affascinanti, ancestrali maschere – dove accompagnai nel tempo le tre nostre maschere creando sin dall’inizio, uno scambio di visite reciproche che ancora persiste – Anche in Piemonte (Mompantero ecc…), patria di numerose specie di “Orsi” andammo in visita; E naturalmente altre regioni ci han visti presenti e nel frattempo la richiesta aumenta di anno in anno“.
In merito agli scambi quest’anno – domenica 10 marzo – saranno presenti a Jelsi “I Pugénella” di Castiglion Messer Marino (Abruzzo) in provincia di Chieti, e gli “Zanni” di Pozza e Umito dalle Marche. Sarà un’invasione di nastri colorati, elemento principe del loro costume e di coinvolgente allegria. Il personaggio principale della maschera abruzzese, il Pulgénella, ha un alto cappello fatto di canne e fili di ferro rivestito con carta colorata. Il suo compito è di dare il via alla sfilata di Carnevale, stabilire quando si balla e quando il corteo deve ripartire.
La maschera marchigiana degli “Zanni” proviene invece da Pozza e Umito, piccole frazioni Acquasanta Terme in provincia di Ascoli Piceno: nella sfilata sono presenti le figure del Diavolo e il suo Guardiano (ora in costume da carabiniere); i Suonatori di organetto, la coppia di Sposi e gli stessi Zanni con i loro sfarzosi e coloratissimi copricapi che di tanto in tanto circondano gli sposi che danzano un ballo propiziatorio di fertilità.
Il programma: alle 16 presso la Sala dell’Annunziata si svolgerà la presentazione delle maschere da parte degli ospiti. Alle 17.30 la loro sfilata da Via Roma al Monumento di Corso Vittorio e la Piazza Alle 19 a Largo G. Testa “La Ballata dell’Uomo Orso” e nuova presentazione degli ospiti.
Insomma, un pomeriggio colorato all’insegna dell’allegria, delle musiche e le danze.
Leave a Reply
Devi essere connesso per pubblicare un commento.